WEF: l’internazionale dell’1%

16.11.2021

Risoluzione approvata durante l’assemblea de* delegat* del 14 novembre 2021, Sissach (BL)

Da molti anni, la GISO si oppone all'annuale World Economic Forum (WEF) di Davos, svolgendo manifestazioni in varie città della Svizzera. Tuttavia, il WEF non si svolge solo una volta all'anno a Davos, ma è una fondazione permanente, "senza scopo di lucro" che ha sede a Ginevra dal 1971. Gli incontri di Davos sono finanziati dalle quote pagate dalle aziende e da chi rappresenta le imprese, dalle quote di partecipazione pagate dagli stati che desiderano recarsi al WEF di Davos e dai soldi della Confederazione (32 milioni di franchi svizzeri all'anno aggiunti al bilancio dell'esercito). Davos, il cantone dei Grigioni e la Confederazione pagano altri 6,75 dei 9 milioni di franchi di costi di sicurezza (2019). Così solo coloro che possono pagare sono ammess* alla tavola rotonda del WEF. Perciò, la fondazione è utile solo per gli interessi dell'1% più ricco del mondo.

La missione del WEF è di "migliorare lo stato del mondo". Eppure, le imprese che abusano dei diritti umani e distruggono il clima, come Nestlé o Chevron, sono imprese partner del WEF. Chevron è una delle più grandi compagnie energetiche del mondo: entro il 2030, la società sarà corresponsabile di una quantità di emissioni pari a quasi l'1,5% del bilancio rimanente di CO2. Queste aziende non si preoccupano certo del nostro futuro, perché gli interessi dei loro azionisti non corrispondono agli interessi del 99% e dell'ambiente. Il loro motto è "il profitto prima di tutto" e sembra ovvio che non hanno alcun interesse per un "mondo migliore". Il WEF controbatte a questa critica, dicendo che ha permesso la partecipazione di un numero costantemente maggiore di ONG negli ultimi decenni.

Ma per affrontare realmente i problemi attuali è necessaria la cooperazione internazionale, e quindi un organismo legittimato. Questo organismo potrebbe essere l'ONU, composto da 193 stati. Al contrario del WEF, l'ONU è un'organizzazione che non ha rappresentato gli interessi dell'economia capitalista fin dall'inizio e che ha una certa legittimità democratica. Il suo raggio d'azione e la sua influenza come più grande organizzazione internazionale potrebbero essere significativi. Oggi, però, anche l’ONU manca delle competenze e delle risorse necessarie per combattere le crisi globali e prevenirle. Pertanto, l'ONU dovrà essere rafforzata, senza dimenticare che è anche soggetta ai principi del capitalismo e che i potenti hanno più influenza del 99% in questa istituzione.

La crisi climatica sta colpendo più duramente le persone e i paesi del mondo che sono meno responsabili del riscaldamento globale. Il sud globale è colpito da inondazioni, incendi boschivi e situazioni meteorologiche estreme di cui il nostro sistema economico, di cui beneficia soprattutto il mondo occidentale, è responsabile. Ma la crisi climatica è solo uno dei problemi globali di questo mondo che bisogna combattere. Per questo, abbiamo bisogno di una forte internazionale socialista che resista al sistema economico distruttivo esistente e che combatta con il 99% per i loro interessi!

Perciò, la GISO Svizzera chiede:

  • Che il Consiglio federale e altr* rappresentant* dello Stato svizzero non partecipino più al WEF in futuro.
  • Che i grandi conglomerati industriali non possano più intervenire nelle discussioni del WEF
  • Che il WEF finanzi autonomamente la sicurezza dei propri eventi, e che i fondi della Confederazioni attualmente utilizzati per il WEF vengano utilizzati per la cooperazione internazionale.
  • Che vengano conferiti più strumenti e poteri democratici all’ONU.
  • Che venga costituita un’internazionale socialista, forte e che punti a resistere al sistema economico esistente.