1. Statale: un servizio pubblico digitale
Per noi è chiaro: le infrastrutture importanti devono restare in mani pubbliche. La nuova E-ID risponde a questa esigenza centrale: viene fornita e gestita interamente dallo Stato. L’Ufficio federale di polizia (Fedpol) e l’Ufficio federale dell’informatica e della telecomunicazione (UFIT) sono responsabili sia per il rilascio dell’E-ID, sia per la gestione dell’infrastruttura tecnica.
Così la Confederazione mette a disposizione una soluzione al servizio dell’intera collettività. Questo cambiamento è fondamentale: senza una soluzione statale, la situazione continuerebbe a peggiorare, perché già oggi molte persone si affidano ai controlli d’identità di colossi privati come Google o Facebook. L’E-ID statale pone invece le basi per renderci più indipendenti dalle multinazionali tecnologiche statunitensi.
2. Decentralizzata e sicura: protezione dei dati al massimo livello
La protezione dei dati e la difesa contro la sorveglianza è una priorità per la GISO. La nuova E-ID garantisce la tutela della sfera privata grazie a una struttura decentralizzata: l’E-ID è conservata solo sullo smartphone personale degli/delle* utenti, all’interno di un portafoglio digitale.
I dati restano così sotto il controllo diretto di chi li possiede. Nessun dato viene raccolto o centralizzato inutilmente. Né lo Stato né soggetti privati possono monitorare l’uso dell’E-ID. Inoltre, l’E-ID condivide sempre solo le informazioni strettamente necessarie – ad esempio la conferma della maggiore età senza rivelare la data di nascita.
Il codice sorgente è pubblico, in modo che la sicurezza possa essere verificata in ogni momento da esperti* informatici e da chi si occupa di protezione dei dati.
3. Volontaria e accessibile: più inclusiva
L’E-ID è uno strumento di abilitazione, non un obbligo. È gratuita e facoltativa: nessuno sarà costretto a richiederla e i documenti fisici rimarranno validi.
Allo stesso tempo, l’E-ID contribuisce in modo significativo all’inclusione, semplificando l’accesso digitale a servizi essenziali. In particolare, persone con disabilità o mobilità ridotta potranno identificarsi in sicurezza da casa, senza dover recarsi di persona presso uffici o fornitori di servizi. Questo favorisce una partecipazione più autonoma.
L’E-ID apre anche nuove prospettive politiche: si sta valutando la possibilità di firmare elettronicamente iniziative popolari e referendum – un passo importante per rafforzare la democrazia diretta in chiave digitale.
La nuova E-ID è uno strumento statale, sicuro e facile da usare.
Crea le basi per un’infrastruttura digitale al servizio del bene comune e rafforza la nostra indipendenza dalle multinazionali tecnologiche private.
Perciò diciamo SÌ all’E-ID