Il dibattito sulle disuguaglianze resiste agli attacchi della lobby economica

24.10.2025

Il primo sondaggio SSR sull’Iniziativa per il Futuro mostra che la GISO ha toccato un nervo scoperto, anche se la percentuale di “Sì” è ferma al 35%. Da oltre un anno, in tutta la Svizzera si discute dell’impatto climatico dei super-ricchi. Una maggioranza ritiene ormai che debbano essere coloro che possiedono i patrimoni più grandi, e che quindi causano più emissioni, a pagare maggiormente per la protezione del clima, non la popolazione in generale.

Che il consenso per l’iniziativa sia attualmente basso non sorprende: la lobby economica ha infatti avviato già più di un anno fa una campagna di opposizione da milioni di franchi, basata su menzogne e scenari di paura. Questo bombardamento costante continua a produrre i suoi effetti.

«Sappiamo che i nostri avversari non hanno argomenti solidi, ma solo molto denaro», afferma Mirjam Hostetmann, presidente della GISO Svizzera.

È tuttavia chiaro che la maggioranza delle persone intervistate condivide ormai l’opinione che i super-ricchi, date le loro enormi emissioni di CO2, debbano contribuire in misura maggiore alla lotta contro la crisi climatica rispetto alla popolazione nel suo insieme. Altri sondaggi di gfs.Bern, come “Wie geht’s, Schweiz?”, mostrano che un numero crescente di persone considera l’influenza dei miliardari una minaccia per la società e la democrazia. La GISO ha quindi avviato un dibattito importante, su cui ora si può costruire

L’Iniziativa per il Futuro collega le crisi più urgenti del nostro tempo: la crisi climatica, la crisi della democrazia e la disuguaglianza patrimoniale che ne è la causa.

«Diciamo apertamente ciò che la lobby dei ricchi vuole tenere nascosto: i super-ricchi stanno distruggendo il nostro clima e la fanno franca», dichiara Nathalie Ruoss, vicepresidente della GISO Svizzera. «Chi possiede più denaro causa più emissioni, e deve finalmente assumersi le proprie responsabilità», aggiunge Hostetmann.