Risoluzione approvata dell'Assemblea dei delegat* della GISO Svizzera del 17 maggio 2025 a Sierre (VS)
Le quote migratorie sono strumenti razzisti! Con il pretesto di un'“iniziativa per la sostenibilità”, l'UDC vuole limitare la popolazione svizzera a 10 milioni entro il 2050, prevedendo poi aumenti per ordinanza, al fine di adeguare “questo limite annualmente alla crescita naturale”. [1] Chiaramente non è una popolazione qualsiasi che l'UDC vuole limitare: non si tratta di toccare quelli che considera svizzeri, ma è l'immigrazione ad essere messa nel mirino! Tuttavia, la posizione razzista dell'UDC non è solo una posizione di principio o di politica elettorale, ma una posizione che difende gli interessi degli/delle* imprenditori/trici* e quindi della stessa leadership del partito.
In primo luogo, è ovvio che una simile posizione funziona dal punto di vista elettorale. I/le* lavoratori/trici* con scarsa coscienza di classe, ma educati al nazionalismo, si sentono smarrita* in un contesto di cambiamento sociale ed economico dovuto alla globalizzazione e si rivolgono all'estrema destra per paura di perdere la loro unica identità: la coscienza nazionale.[2] Ma il partito non lo propone solo per motivi elettorali.
L'obiettivo principale di una simile restrizione è chiaro: fare pressione sulle persone con permessi di soggiorno di qualsiasi tipo, in modo da poterle sfruttare più intensamente, mantenendole in una situazione in cui non possono ribellarsi. Attualmente, poiché i permessi sono basati sul lavoro, le persone immigrate non possono permettersi di esigere i propri diritti dai/dalle* datori/trici* di lavoro per paura di perdere il proprio permesso. Un aumento della pressione come quello proposto dall’UDC, attraverso misure autoritarie e razziste, aumenterebbe radicalmente la concorrenza tra i/le* lavoratori /trici* immigrat*, la cui incapacità di vendere la propria forza lavoro comporterebbe l'espulsione dal Paese.
L'UDC sta quindi combattendo nell'interesse dei/delle* datori/trici* di lavoro, e quindi anche nell'interesse della sua stessa leadership. Dei 5 membri della copresidenza dell'iniziativa, 4 ne beneficiano più o meno direttamente: il fondatore di una banca (Thomas Matter), un imprenditore agricolo (Manuel Strupler), un consulente finanziario (Thomas Aeschi) e il direttore di una società fiduciaria (Marco Chiesa).[3]
In conclusione, è assolutamente necessario che gli attori della sinistra svizzera si impegnino a sensibilizzare le masse e che non cadano nelle trappole e nei falsi discorsi ecologici, in realtà razzisti, dell'UDC, ma che al contrario combattano insieme lo sfruttamento razzista!
La GISO Svizzera chiede quindi
- L'attuazione di una vera strategia rivoluzionaria e di una coscienza di classe da parte dei partiti della sinistra svizzera, al fine di contrastare il pericolo nazionalista nell'unico modo possibile;
- la tassazione dei patrimoni delle persone super-ricche per creare un vero sistema democratico, perché le grandi fortune sono dannose per qualsiasi progetto democratico;
- la fine del sistema oppressivo che pone il lavoro come condizione per il permesso di soggiorno, dando ai datori di lavoro il diritto di espellere le persone e quindi un mezzo di pressione;
- riconoscere che la vera causa del riscaldamento globale risiede nel sistema economico, piuttosto che dare la colpa alle persone immigrate, e quindi opporsi attivamente a questa iniziativa.
[1] Iniziativa. I niziativa per la sostenibilità . https://iniziativasostenibilita.ch/liniziativa/, verificato il 7 maggio 2025
[2] Bornschier, S. (s. d.). UNIS CONTRE LA MONDIALISATION? UNE ANALYSE DE LA CONVERGENCE PROGRAMMATIQUE DES PARTIS POPULISTES DE DROITE EUROPÉENS. https://www.zora.uzh.ch/id/eprint/2976/35/French_edition_2976_V.pdf
[3] Comitato (s. d.). I niziativa per la sostenibilità , https://iniziativasostenibilita.ch/comitato/, verificato il 7 maggio 2025