Di giusto e sbagliato: tesi sul sistema giudiziario

19.02.2024

Presa di posizione della GISO Svizzera approvata dell’assemblea annuale del 17-18 febbraio 2024 a Berna Bümpliz (BE)


Le nostre vite e la nostra quotidianità sono caratterizzate dalle ingiustizie. Viviamo in un sistema discriminatorio e generalmente misantropo. Come individu* e come società nel suo complesso, abbiamo bisogno di sicurezza, anche se le rispettive definizioni di sicurezza differiscono. Vogliamo essere protett* dagli abusi e dalle ingiustizie, che i danni vengano riparati e che sia fatta giustizia. Questo bisogno di sicurezza e di giustizia è un'aspettativa che abbiamo nei confronti del nostro sistema giudiziario. Il sistema giudiziario e le sue istituzioni sono visti come organismi neutrali: secondo l'articolo 8 della Costituzione federale, tutte le persone dovrebbero essere uguali davanti alla legge. Il sistema giudiziario dovrebbe dare a tutt* noi la tanto agognata giustizia quando i nostri diritti vengono violati. Ma contrariamente a queste aspettative, il sistema giudiziario non ci offre alcuna protezione contro l'ingiustizia e tratta le persone in modo diseguale secondo criteri di oppressione.

Le ingiustizie della nostra società, ovunque abbiano origine, sono spesso rafforzate dal sistema giudiziario e siamo sistematicamente espost* all'ingiustizia nel sistema giudiziario, nei tribunali, nella polizia, nelle autorità e così via. Le aspettative e la realtà sono quindi molto distanti. Nel cammino verso un mondo più equo, è quindi necessario analizzare più da vicino l'attuale sistema giudiziario.

Questa presa di posizione si concentra quindi sul sistema giudiziario, probabilmente l'elemento più importante dello Stato repressivo. Quando ci riferiamo al sistema giudiziario in questo documento, intendiamo tutti i processi, le istituzioni e gli uffici che servono a creare, applicare e interpretare le leggi e i diritti. Questo include anche i tribunali e le forze dell'ordine, così come le regole in base alle quali queste istituzioni operano e in base alle quali le persone cercano di "ottenere giustizia".

In un sistema capitalista, il sistema giudiziario ha essenzialmente due funzioni per lo Stato borghese: da un lato, serve a mantenere e proteggere i rapporti di proprietà e di potere esistenti così come a disciplinare tutt* coloro che non rispettano le regole progettate per proteggerli. Dall'altro lato, il sistema giudiziario ha lo scopo di reagire ai conflitti nella società e di organizzare la convivenza. In questo articolo, vogliamo mostrare come il nostro attuale sistema giudiziario contribuisca all'ingiustizia e alla perpetuazione di sistemi oppressivi. L'interpretazione e l'applicazione della legge da parte delle autorità giudiziarie, come i tribunali, svolgono un ruolo chiave nel plasmare l'ordine sociale e le gerarchie. Nella seguente analisi concludiamo che il sistema giudiziario nella sua forma attuale non può essere riformato se vogliamo ottenere una società giusta e libera.

L'obiettivo di noi socialist* è superare il capitalismo e tutti i sistemi di dominazione e oppressione. Crediamo che tutte le persone meritino di vivere in modo dignitoso, libere dallo sfruttamento, dal paternalismo[1]pressione. Vogliamo ristrutturare in modo fondamentale e sostenibile la nostra società e riorganizzare il modo in cui viviamo insieme. Tuttavia, i conflitti - strutturali o interpersonali - continueranno ad esistere anche in futuro e metteranno alla prova un nuovo ordine. Per creare giustizia, in futuro avremo bisogno di meccanismi di risoluzione dei conflitti che diano priorità alla libertà e alla giustizia per tutte le parti della società e non mirino a garantire i privilegi e il potere di poche persone.

Abbiamo quindi bisogno di una forma di risoluzione dei conflitti alternativa a quella fornita dal sistema giudiziario civile. Gli approcci a questo scopo si trovano nell'idea di giustizia riparativa (anche detta giustizia rigenerativa), che pone al centro della risoluzione dei conflitti la ricerca della riparazione da parte di tutte le parti coinvolte.

Il sistema giudiziario nella sua forma attuale viene analizzato sulla base delle seguenti tesi, che mostrano come il sistema giudiziario protegga l'ordine esistente e, in particolare, i rapporti di proprietà, come sia erroneamente orientato alla punizione e come l'interpretazione della legge non funzioni democraticamente. Inoltre, si dimostra che l'accesso alla giustizia non è e non potrà mai essere uguale per tutt* nel sistema odierno, che la discriminazione esistente è rafforzata dal sistema giudiziario e che la polizia non lavori in favore del 99%.

1. Il sistema giudiziario sostiene l'ordine sociale esistente

Il sistema giudiziario gode di un alto grado di legittimità all'interno della nostra società. Da un lato, questa legittimazione deriva dalla struttura stessa, ma è dovuta principalmente all'egemonia prevalente. Lo Stato borghese serve principalmente alla classe dirigente per mantenere e/o stabilire le strutture di potere così come i rapporti di proprietà. Nel capitalismo, questo significa far rispettare gli interessi del capitale. Secondo il concetto di "Stato integrale" di Antonio Gramsci, gli elementi di coercizione e consenso assicurano che la classe oppressa non metta seriamente in discussione queste strutture e di conseguenza non voglia superarle[2]. Il consenso all'interno di una società, ossia l'opinione pubblica, è plasmato da un'ampia varietà di istituzioni come le scuole, i media e la scienza. Anche se queste istituzioni, nello spirito della democrazia, dovrebbero fornire una prospettiva critica sulla situazione esistente, contribuiscono in modo significativo a legittimare gli interessi di chi è al potere. Allo stesso tempo, però, anche i testi giuridici contribuiscono a plasmare egemonia: ciò che viene stabilito nella legge è quindi automaticamente legittimato socialmente nella maggior parte dei casi[3].

Lo Stato borghese in senso stretto ha quindi a disposizione diversi mezzi con i quali può applicare politiche favorevoli al capitale in modo relativamente autonomo. Se queste vengono messe in discussione o contrastate da settori della società civile percepiti come pericolosi per lo Stato borghese, lo Stato sovrano mette in campo "apparati repressivi" per ripristinare e garantire l'ordine, ossia il sistema giudiziario e le sue estensioni sotto forma di polizia ed esercito. I gruppi emarginati sono sempre stati bersaglio e vittime della repressione statale. È importante capire che l'ingiustizia non risiede nelle singole norme o leggi in sé, ma nel significato e nello scopo dello Stato borghese: la conservazione e l'applicazione delle strutture di potere capitaliste. Il superamento del capitalismo va quindi di pari passo con il superamento dello Stato borghese[4].

2. Il sistema giudiziario difende primariamente i rapporti di proprietà.

Il sistema giuridico come lo conosciamo oggi, con tutte le sue istituzioni, uffici e leggi, è relativamente nuovo, ma non è un'invenzione del capitalismo. Al contrario, il sistema giuridico ha effettivamente contribuito allo sviluppo del capitalismo e dello Stato borghese e ne ha fornito una base importante. Nel corso del tempo, diverse istituzioni si sono evolute, in particolare a causa del cambiamento dei modi di produzione e delle esigenze della classe dirigente. Un esempio è la privatizzazione dei beni comuni, che ha avuto luogo nel XVIII secolo e ha avuto un impatto importante sulla produzione. Questi cambiamenti nel sistema legale hanno avuto conseguenze di vasta portata e illustrano l'influenza dei sistemi legali sullo sviluppo delle relazioni di classe.

Le relazioni di classe sono sempre state caratterizzate e influenzate dai sistemi legali. La regolamentazione e la protezione della proprietà come la conosciamo oggi esistevano già nell'Impero Romano. Nel corso dei secoli, i sistemi legali sono stati adattati e modificati per servire l'ordine dominante. Lo Stato borghese moderno e il suo sistema giuridico, come lo conosciamo dal XIX secolo, hanno quindi origine nell'intera storia dell'oppressione. Dove le relazioni di classe devono essere mantenute, vengono creati sistemi di giustizia oppressivi. Attraverso una moltitudine di leggi, uffici, tribunali, eccetera, le persone sono costrette ad esistere in un contesto favorevole al capitale. Affinché le strutture di potere possano sopravvivere, devono essere legittimate da un lato e applicate dall'altro. Gli uffici di recupero crediti, le prigioni e le leggi fiscali sono tutti mezzi per raggiungere questo obiettivo. Tutt* coloro che non sono dispost* o non sono in grado di rispettare le regole del capitale o che si ribellano ad esse si trovano di fronte alla repressione dello Stato. Il sistema legale fornisce allo Stato borghese i mezzi per mantenere l'ordine prevalente.

3. Un sistema giudiziario orientato alla punizione non porta a una maggiore giustizia.

Oltre a proteggere i rapporti di proprietà, il sistema giudiziario esiste anche per risolvere i conflitti sociali. Il sistema giudiziario (penale) di oggi è essenzialmente un sistema di giustizia retributiva. Quando viene commessa un'ingiustizia, l'obiettivo è punire la persona colpevole e quindi compensare un male con un altro male. Da un lato, questo ha lo scopo di disciplinare le persone colpevoli (e potenziali imitatori/trici*) e, dall'altro, di soddisfare il bisogno di giustizia attraverso la punizione. Questo principio è sbagliato sotto diversi aspetti. Tutt* gli autori di reati sono figli* della loro società. Le circostanze sociali aumentano o riducono il rischio di reati. Individualizzare il problema con punizioni individuali porta a un vicolo cieco. Questo si riflette anche nelle cifre: metodi diversi dalla sola punizione , come per esempio la giustizia riparativa, sono più promettenti per ridurre la recidiva e i reati ripetuti[5].

Inoltre, la logica della punizione priva sia le parti lese o le vittime che gli autori del reato dell'opportunità di partecipare alla risoluzione del conflitto. Un sistema incentrato sulla punizione che funziona secondo il principio "lontano dagli occhi, lontano dal cuore" e la logica del "fare penitenza" non potrà mai soddisfare i requisiti di una società giusta. Invece, la risoluzione dei conflitti sociali deve essere orientata a riparare i torti nel miglior modo possibile e a garantire che gli errori del passato portino a un processo di apprendimento e a un miglioramento nel futuro.

4. L'interpretazione della legge è antidemocratica.

Nell'attuale sistema giuridico, complesso e basato sul potere, è inevitabile una scientificazione dell'applicazione della legge. La legge e la giustizia dovrebbero essere accessibili e comprensibili per tutt* senza la necessità di studiare diritto. Tuttavia, questo è possibile solo se il sistema legale è progettato per soddisfare le esigenze della popolazione e non per salvaguardare gli interessi del capitale e mantenere le strutture di potere.

Ogni legge deve essere applicata e i tribunali hanno un ampio margine di manovra. L'applicazione della legge è quindi in gran parte sottratta al controllo democratico diretto. Sebbene i/e* giudic* siano eletti dai parlamenti (in alcuni cantoni dall'elettorato) e quindi abbiano una legittimazione democratica (più indiretta), il popolo in generale ha poco controllo o conoscenza delle loro attività.

Le udienze del tribunale sono pubbliche nella maggior parte dei casi, e questo principio è persino sancito dai nostri diritti fondamentali. Lo scopo di questa pubblicità è quello di consentire al pubblico di controllare l'amministrazione della giustizia. Questo presunto controllo non funziona per vari motivi: da un lato, pochissime persone sono in grado di prendersi il tempo di partecipare a un'udienza in tribunale, per non parlare della comprensione della procedura relativamente complicata. Dall'altro lato, l'udienza manca spesso di motivazioni dettagliate della sentenza, che sarebbero in realtà importanti per monitorare efficacemente un tribunale o, in certi casi, per criticarlo. Alcune sentenze, in particolare quelle del Tribunale federale, vengono pubblicate. La reazione del pubblico alle motivazioni delle decisioni, in particolare in relazione alla violenza sessualizzata, dimostra quanto siano importanti queste motivazioni per criticare un tribunale, chiedere miglioramenti e identificare problemi sistemici nell'amministrazione della giustizia.

I/le giudic* non basano le loro decisioni solo sulla loro opinione personale o sulle sentenze passate del tribunale. Nelle motivazioni delle decisioni dei tribunali, si può notare che i cosiddetti "commentari"[6] sono spesso consultati per giustificare e argomentare. Sebbene queste spiegazioni e informazioni svolgano un ruolo molto importante nell'attuazione delle leggi, sono accessibili solo a poch* e sono scritte da una ristretta cerchia di autori/trici*. Di conseguenza, un piccolo numero di accademic* del diritto ha un'enorme influenza sulla giurisprudenza e sull'applicazione delle leggi, senza che siano legittimat* democraticamente in alcun modo e con poca trasparenza sulle modalità di creazione di questi commentari.

5. Non c'è giustizia per tutt* in un sistema capitalista

Anche se la Costituzione dovrebbe garantire l'accesso alla giustizia, la realtà è diversa. Un sintomo di questa disparità di accesso sono gli ostacoli finanziari. Ma il problema va oltre la questione finanziaria. Come si può garantire l'accesso alla giustizia in un sistema giudiziario complesso, con leggi difficili da capire e un'applicazione parzialmente non trasparente che richiede studio o ore di ricerca per essere compresa?

L'inaccessibilità del sistema giudiziario ha origine nella mancanza di conoscenza da parte della popolazione generale delle leggi e delle possibilità di rappresentare i propri interessi o di combattere un trattamento ingiusto. Tuttavia, la soluzione non può essere quella di educare meglio la popolazione generale, anche se i servizi di istruzione o di consulenza a bassa soglia possono aiutare molte persone. I servizi educativi e di consulenza hanno anche i loro limiti in un sistema giudiziario complesso, poco trasparente e costoso. L'inaccessibilità della legge è un problema ampiamente riconosciuto, ma non può essere risolto con misure individuali. Grazie alla sua struttura fondamentalmente inaccessibile, il sistema giudiziario garantisce il mantenimento delle attuali ingiustizie e oppressioni. Se tutt* potessero rivendicare i propri diritti, indipendentemente dall’area; ambito giuridico, gli interessi della classe dirigente sarebbero messi a repentaglio. Quest’idea può sembrare allettante, ma non è altro che una fantasia. Dopo tutto, il sistema legale è fondamentalmente progettato per garantire che non tutt* abbiano accesso alla giustizia e alla protezione.

6. Il sistema giudiziario rafforza l'oppressione esistente

Il nostro mondo è caratterizzato da sistemi di oppressione come il patriarcato, il razzismo, il colonialismo e l'abilismo. Questa oppressione si manifesta anche nel sistema giudiziario e ne viene rafforzata. Le istituzioni della legge perpetuano le disuguaglianze esistenti sotto forma di testi e pratiche legali. Di conseguenza, i gruppi oppressi ed emarginati vengono criminalizzati in misura maggiore. Ad esempio, la polizia e le autorità giudiziarie svizzere trattano in modo sproporzionato i reati che criminalizzano lo status di residenza delle persone migranti. Inoltre, i reati non legati alla migrazione spesso comportano pene più severe per le persone senza passaporto svizzero (ad esempio, l'espulsione dal Paese). La profilazione razziale[7], a sua volta, come conseguenza del razzismo all'interno della società e del sistema giudiziario, ha come effetto che le persone razzializzate siano criminalizzate in modo sproporzionato.

L'oppressione patriarcale si riflette fortemente anche nel sistema giudiziario. Ad esempio, solo l'8% di tutte le aggressioni sessuali viene denunciato a causa delle scarse possibilità di successo nella condanna di reati sessuali[8]. A causa della caratterizzazione patriarcale degli uomini come violenti, essi vengono spesso puniti più severamente delle donne che commettono lo stesso reato o reati simili. A dipendenza del tipo di tutela, alcune persone con disabilità non hanno di fatto gli stessi diritti del resto della popolazione. Le persone che vivono in povertà sono messe in sospetto generale quando ricevono servizi di supporto e sono minacciate di una pena detentiva per reati minori. L'elenco potrebbe continuare a lungo. Ovviamente, non tutt* sono uguali davanti alla legge. Questa incapacità o mancanza di volontà da parte del sistema giudiziario di creare giustizia fa sì che, ancora una volta, le persone già colpite da discriminazione ed emarginazione soffrano.

7. La polizia non protegge noi, ma gli interessi del capitale

Quasi il 70% della popolazione svizzera ha un alto livello di fiducia nell'istituzione della polizia[9]. Questo dato può sorprendere, perché la polizia non è in realtà in linea con la nostra concezione di democrazia. Invece di preservare le libertà o di proteggere dalla violenza, la polizia fa il contrario: riproduce l'ingiustizia e l'oppressione e limita la libertà[10]. La polizia è responsabile di far rispettare la legge e l'ordine per il monopolio dello Stato sull'uso della forza, per il quale possono essere utilizzate anche la violenza e i mezzi coercitivi. Questo comporta chiare ambivalenze: ad esempio, la polizia ha il compito di proteggere i diritti umani, ma li viola regolarmente[11]. Quando la polizia agisce in modo illegale, raramente viene punita in modo appropriato; i meccanismi di controllo necessari, ad esempio uffici di difensori civici indipendenti e/o una chiara regolamentazione dei reati penali, sono quasi del tutto assenti in Svizzera[12]. Gettando uno sguardo al sistema che sta dietro alla polizia, diventa chiaro che la sua priorità non può essere la libertà e la protezione della popolazione. In Svizzera, le origini della polizia risalgono ai cosiddetti Landjäger, che erano responsabili dell'espulsione di persone yenish, senti e rom, così come delle persone povere, al più tardi a partire dal XVII secolo[13]. La polizia non è mai stata presente per proteggere il 99%, né lo è oggi. Le persone emarginate, in particolare, hanno bisogno di essere protette dalla discriminazione e dalla violenza. Quando la sicurezza è minacciata, ci si aspetta che la polizia ripristini la giustizia in questa situazione. Tuttavia, poiché non è possibile valutare con precisione la legalità di tutte le misure in ogni situazione, gli/le* agenti di polizia imparano a dare priorità al proprio senso di giustizia rispetto alla valutazione della legalità[14]. Gli/le* agenti di polizia sono inoltre socializzat* a un sistema favorevole alla violenza e lavorano in un clima di mascolinità egemonica e dura in cui le forme di discriminazione sono raramente messe in discussione in modo critico[15]. La combinazione di questi due fattori fa sì che gli/le* agenti di polizia non rispettino regolarmente le norme, a scapito dei gruppi emarginati che avrebbero bisogno di maggiore protezione.

Nell'attuale sistema capitalista, la polizia protegge i mezzi di produzione della classe dominante per conto dello Stato borghese e salvaguarda le relazioni di potere esistenti. Tutt* coloro che mettono pubblicamente in discussione queste relazioni corrono il rischio di essere sottoposti alla repressione della polizia. Questo intimidisce e ammonisce le persone critiche e chiunque non voglia o non possa agire secondo le regole del gioco capitalistico in questo sistema.

8. I diritti per cui si è lottato devono essere difesi!

Nonostante la fondamentale disorganizzazione del nostro sistema giudiziario, gli elementi che aiutano le persone a ottenere maggiori diritti e giustizia devono essere protetti. Sono proprio i diritti fondamentali e umani sanciti dal diritto nazionale e internazionale che devono essere difesi in ogni circostanza nel capitalismo, finché non ci sarà una ristrutturazione radicale dell'economia a favore del 99%.

Anche se il sistema giuridico odierno nel suo complesso protegge il dominio capitalista e le relazioni di potere, un gran numero di principi e diritti sono stati combattuti a favore della maggioranza delle persone o delle minoranze oppresse. Ne sono un esempio la Convenzione Europea sui Diritti Umani, i diritti fondamentali costituzionalmente garantiti o altri accordi internazionali come i Patti delle Nazioni Unite, la Convenzione di Ginevra sui Rifugiati o le convenzioni dell'OIL per la tutela del lavoro dignitoso. Diritti come questi possono salvare vite reali e devono essere fortemente tutelati.

9. L'attuale sistema giudiziario non può essere riformato

La nostra analisi dimostra che il sistema giudiziario è orientato agli interessi della classe dirigente, a scapito del 99% e dei gruppi emarginati in particolare. I tentativi di riforma di questo sistema sono destinati a fallire, in quanto lo scopo funzionale rimarrebbe lo stesso. Finché esistono i mezzi e le strutture per mantenere il potere e l'oppressione, non si può costruire una società giusta. Se si vuole superare il capitalismo, è necessario superare lo Stato borghese e le sue istituzioni e strumenti. Questo include anche il sistema giudiziario.

La nostra visione: creare collettivamente la giustizia.

Tutte le persone hanno il diritto di vivere in modo dignitoso. Quando si verifica un'ingiustizia, questa deve essere affrontata e il danno deve essere riparato. La nostra visione di una società socialista può e deve includere strutture adeguate per questo, ossia un'alternativa all'attuale sistema giudiziario. Siamo consapevoli che, anche dopo una trasformazione socialista, non tutta la violenza e l'oppressione saranno eliminate immediatamente. In particolare, non sarà possibile superare da un giorno all'altro i sistemi di oppressione che consentono alcune forme di violenza, come il razzismo, il patriarcato o l’abilismo. Tuttavia, questi sistemi non potranno mai essere superati con l'attuale sistema giudiziario, ed è per questo che abbiamo bisogno di un'alternativa trasformativa a lungo termine, oltre alle misure a breve termine.

Cosa si può fare oggi e domani.

L'ingiustizia odierna può e deve essere minimizzata anche prima della trasformazione socialista. Ogni giorno, le persone rifugiate sono costrette alla detenzione in condizioni disumane o all’espulsione, molti casi giudiziari sono ingiustamente persi, le vittime di violenza sessuale sono traumatizzate, le persone sono costrette alla povertà. In breve: oggi, il sistema giudiziario aggrava l'ingiustizia e spesso costa vite umane.

Questa sofferenza deve essere arginata nel modo più rapido ed efficiente possibile. Nel breve termine, l'accesso alla giustizia deve essere migliorato e semplificato per tutte le persone. Ad esempio, le informazioni devono essere fornite in un linguaggio semplice e tradotte in diverse lingue, i servizi di consulenza devono diventare gratuiti ed è necessaria l'abolizione della curatela generale. I gruppi emarginati devono essere protetti e i loro diritti rafforzati. Sono necessari uffici di difensor* civici indipendenti, in particolare per la polizia. Inoltre, è necessario porre fine alla criminalizzazione dei gruppi emarginati, come ad esempio le persone razzializzate e quelle prive di passaporto svizzero. Gli stessi diritti devono valere per tutte le persone e il regime di asilo deve essere spezzato di conseguenza, come indicato nella nostra presa di posizione sul razzismo[14], in quella sulla migrazione[16] e in diverse risoluzioni sul tema. Il profiling razziale e la discriminazione quotidiana devono essere combattuti, perché uguaglianza dei diritti non significa uguale interpretazione della legge e certamente non giustizia. Inoltre, è urgente cambiare la base giuridica in molti settori, perché se la legge stessa è concepita in modo discriminatorio, non c'è alcuna possibilità di ottenere giustizia fin dall'inizio. Anche l'interpretazione della legge deve essere cambiata il prima possibile. I tribunali, l'istituzione più importante per l'interpretazione della legge, devono essere sottoposti a un maggiore controllo democratico. Le istituzioni dell'azione penale, in particolare le procure, devono essere liberate dai vincoli dell'efficienza. Non deve essere permesso solo a coloro che sono certi di ricevere indagini adeguate e che hanno un esercito di avvocati per presentare ricorsi. Sono necessari anche mezzi per proteggere le persone nel loro rapporto legale con i grandi proprietari e le grandi aziende. Le persone (giuridiche o fisiche) che dispongono di grandi risorse finanziarie dovrebbero anche sostenere un onere finanziario maggiore nelle cause legali, indipendentemente dall'esito. È necessario promuovere il reinserimento delle persone che commettono reati. Allo stesso tempo, la prevenzione dei reati deve essere ampliata. La sicurezza sociale deve essere migliorata per prevenire ulteriormente i reati.

Il lungo cammino verso la giustizia.

Con il superamento del capitalismo, cadrà l'elemento centrale dell'attuale sistema giudiziario: il mantenimento del dominio della classe capitalista e la protezione e conservazione dei suoi mezzi di produzione. L'eliminazione di tutte le strutture oppressive all'interno della società elimina anche le basi di molti conflitti e ha un impatto sul sistema giudiziario. La trasformazione fondamentale della nostra società deve essere accompagnata da una nuova concezione di sicurezza, ordine e convivenza.

Tuttavia, probabilmente non potremo mai bandire completamente il conflitto e la violenza da una società, ed è per questo che abbiamo bisogno di una nuova pratica collettiva per la creazione di una vera giustizia, lontana dalla punizione e dal castigo. Un approccio a questo proposito è il concetto di giustizia riparativa, un approccio alla risoluzione dei conflitti che si concentra sulla riparazione piuttosto che sulla punizione. Le origini di questa pratica risalgono ai gruppi indigeni della Nuova Zelanda e del Nord America, tra gli altri, e negli ultimi 30 anni ha conosciuto una crescita globale[17].

Con la giustizia riparativa, possiamo sostituire gradualmente i procedimenti giudiziari nel medio termine. I sistemi giuridici di Paesi come l'Austria e la Germania includono già approcci di giustizia riparativa sotto forma di "compensazione del reato"/"mediazione vittima-carnefice"[18]. Anche la GISO Svizzera lavora secondo tali approcci quando si occupa di violenza sessualizzata. Nelle procedure di giustizia riparativa, le vittime, chi compie il reato e/o altri membri della comunità che sono stati colpiti dall'incidente lavorano insieme per trovare soluzioni e strategie per affrontare le conseguenze del reato. Il processo può anche essere accompagnato da una terza parte imparziale. Durante il procedimento, la violenza e l'ingiustizia vengono analizzate anche a livello comunitario e si cercano soluzioni adeguate[19]. Con la giustizia riparativa, possiamo sostituire continuamente i procedimenti giudiziari fino al completo superamento dell'attuale sistema giudiziario. Tuttavia, bisogna considerare che anche la giustizia ripartiva, finché continueremo a vivere in un sistema capitalista, verrà anch’essa comunque influenzata dalle dinamiche di oppressione intrinseche di questo sistema socio-economico.

Gli elementi centrali della giustizia riparativa, ossia la ricerca congiunta di soluzioni e il fare ammenda, sono in realtà il modo in cui noi come società risolviamo i problemi interpersonali al di fuori dei tribunali e dei processi. La nostra visione può quindi essere riassunta brevemente: vogliamo andare verso una società che funzioni senza oppressione e sfruttamento e che metta la fiducia nelle persone al centro della convivenza sociale. Vale la pena lottare per questo.

Bibliografia

  1. Lo chiediamo anche nella nostra presa di posizione “Manifesto per persone libere in un mondo libero”, online a: https://juso.ch/it/posizioni/manifesto-persone-libere-un-mondo-libero/
  2. Gramsci, Antonio: Gefängnisheft, vol. 7, a cura di Bochmann, Klaus [et al.], Amburgo 1991-2002.
  3. ibidem.
  4. Nagel, Lara-Alexa: Die Väter aller Probleme. Zur Maskulinisierung von Staat und Gesellschaft, in: Forum Recht (01/19): Rechtsphilosophie. Allgemeine Geschäftsbedingungen, Pp. 25-26. Francoforte sul Meno, 2019.
  5. Gerhard, Hans (2004): Rückfalluntersuchungen nach Restorative JusticeProgrammen : ein kritische Überblick, CSLE Discussion Paper, No. 2004-10, Universität des Saarlandes, Center for the Study of Law and Economics (CSLE), Saarbrücken.
  6. Nella ricerca giuridica, i commentari sono spiegazioni di ogni singolo articolo delle leggi più importanti.
  7. Con “profilazione razziale” si intendono tutte le misure di polizia che fanno sì che gruppi di persone vengano trattati in modo arbitrario o sproporzionato perché percepiti come “straniere” o non considerate uguali a causa della loro etnia, cultura, religione o origine o del colore della pelle. https://www.stop-racial-profiling.ch/
  8. gfs.bern: Sexuelle Belästigung und sexuelle Gewalt an Frauen sind in der Schweiz verbreitet. https://cockpit.gfsbern.ch/de/cockpit/sexuelle-gewalt-in-der-schweiz/, verificato il 07/01/2024.
  9. Ufficio federale di statistica (FFS): Indagine sul reddito e sulle condizioni di vita SILC, Fiducia nelle istituzioni, 2021, Berna 2023.
  10. Schöni, Basil: Die Polizei ist eine Art Fremdkörper in der Demokratie, in: Republik (30.08.2022), https://www.republik.ch/2022/08/30/die-polizei-ist-eine-art-fremdkoerper-in-der-demokratie, verificato il 07.01.2024.
  11. humanrights.ch: Was ist die Polizei? (27.10.2023), https://www.humanrights.ch/de/ipf/menschenrechte/polizei/dossier-polizei/begriffsdefinition-polizei/, verificato il: 07.01.2024.
  12. Gamp, Roland: Die meisten Beamten kommen ohne Strafe davon, in: Sonntagszeitung (01.06.2018), https://www.humanrights.ch/cms/upload/pdf/2018/180710_Die_meisten_Beamten_kommen_ohne_Strafe_davon.pdf, verificato il 07.01.2024, pag. 6.
  13. Ebnöther, Christoph: Polizia, in: Dizionario storico della Svizzera (28.09.2010), https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/009638/2010-09-28/, verificato il: 07.01.2024.
  14. GISO Svizzera: Riconoscere e combattere il razzismo. Nella società e nella sinistra, presa di posizione sul razzismo (AA 19.02.23), Berna 2023.
  15. Behr, Rafael. 2000. Cop Culture - Der Alltag des Gewaltmonopols. Opladen: Leske + Budrich.Flörsheimer, Florian. 2020. «Wie tickt die Polizei?» Gegenhalten, Luxemburg. Gesellschafts-analyse und linke Praxis, 2 (2020): 102–7.
  16. GISO Svizzera: No Borders, No Nations, Presa di posizione sulla migrazione (AA 2017), Berna 2017.
  17. Van Ness, Daniel W.: An Overview of Restorative Justice around the World, Workshop 2, Eleventh United Nations Congress on Crime Prevention and Criminal Justice, Bangkok 2005.
  18. Pelikan, Christa: Was ist Restorative Justice? In: Sustainable Austria (Nr. 51): Muss Strafe sein?, Wien 2010.
  19. Consiglio d’Europa: Sulla mediazione in materia penale. Raccomandazione N. 99 (adottata dal Consiglio d’Europa il 15 settembre 1999), Strasburgo 2000.
Di giusto e sbagliato: tesi sul sistema giudiziario