Presa di posizione della GISO Svizzera approvata dell’assemblea de* delegat* del 7 settembre 2025 a Baden (AG)
In un sistema economico capitalista, la ricchezza è distribuita in modo diseguale. In Svizzera, i/le* super ricch* spendono somme colossali per yacht, jet privati e il lusso in generale, mentre più di 700'000 persone vivono in condizioni di povertà[1] e un quarto della popolazione svizzera deve rinunciare alle cure mediche per motivi finanziari.[2] La produzione svizzera e mondiale
sarebbe sufficiente per garantire una vita dignitosa a tutt*. Tuttavia, i/le* capitalist*hanno creato numerosi meccanismi per appropriarsi della maggior parte della ricchezza del Paese a scapito della classe lavoratrice, massimizzare i propri profitti e creare dinastie stabili e durature.
Questa crescente disparità di ricchezza allontana progressivamente i/le* più ricch* dal resto della popolazione e rafforza il loro potere. In questo modo possono esercitare un'enorme influenza sulla politica attraverso i propri media, come fanno ad esempio la famiglia Coninx, Christoph Blocher e Giuseppe Nica in Svizzera o Bolloré e Drahi in Francia. Grazie a loro controllo sui mezzi di produzione, ess* dispongono di un potere sovraproporzionale rispetto a quello di una qualsiasi persona lavoratrice. Questa concentrazione di potere è ulteriormente rafforzata dallo smantellamento dei servizi pubblici, dalle privatizzazioni e dai tagli fiscali che caratterizzano l'attuale epoca neoliberista. In questo periodo di crescente disuguaglianza, in cui il patrimonio dell'1% più ricco continua ad aumentare, è fondamentale esaminare le cause del problema e
comprendere la situazione attuale. Analizzeremo e mostreremo quindi in che misura le disuguaglianze sono una conseguenza diretta del funzionamento del capitalismo, perché continuano ad aumentare e perché questo sviluppo storico potrebbe riportare la società al fascismo.
Storia della disuguaglianza di ricchezza
La formazione delle classi sociali e la distribuzione ineguale delle risorse sono sempre andate di pari passo. La storia è stata caratterizzata dal passaggio tra diversi rapporti di produzione, tutti contraddistinti da antagonismi di classe tra chi possiede e chi non possiede. Prima dell'industrializzazione e del periodo di massimo sfruttamento della schiavitù in America, tuttavia, la scarsa efficienza produttiva non consentiva di accumulare il capitale necessario per creare un divario tra più ricch* e più pover*. Il progresso tecnologico e uno sfruttamento sistematico sempre più intenso hanno permesso un salto qualitativo nello sviluppo dei mezzi di produzione, presupposto fondamentale per l'accumulazione del capitale.
Ciò è stato possibile perché dal XVI secolo in Inghilterra la terra è stata progressivamente privatizzata, espropriando i/le*contadin* a favore dei signori feudali e della borghesia.[3] La riscossione dell’affitto della terra, che si trovava nelle mani di un piccolo numero di persone, ha permesso l’accumulo di ricchezza. Inoltre, l'esodo rurale della classe lavoratrice agricola fornì sempre più manodopera alle industrie che sorsero grazie al capitale proveniente dai suddetti affitti fondiari. Allo stesso modo, dal XV secolo la schiavitù fu una delle principali fonti di capitale che rese possibile l'industrializzazione dell'Inghilterra, ma anche del resto d'Europa,[4] e quindi l'enorme accumulo di ricchezza della borghesia europea. Il passaggio al modo di produzione capitalistico fu quindi caratterizzato dall'espropriazione delle terre, dallo
sfruttamento della classe lavoratrice e dalla schiavitù delle persone razzializzate.
In Svizzera il processo è stato simile. Anche qui la terra coltivata in comune è stata trasformata in proprietà privata. Questa privatizzazione si è protratta eper diversi secoli, ma è stata accelerata dalla fondazione della Repubblica Elvetica nel 1798 sotto la pressione delle truppe francesi.[5] Così le terre comuni, cioè la terra utilizzata collettivamente dalla popolazione, divennero proprietà della borghesia. Si tratta quindi di un processo storico scaturito dalla Rivoluzione francese che ha contribuito all'affermazione dell'ideologia liberale e della proprietà privata in Svizzera.[6] Ciò ha permesso alla borghesia di costruire fabbriche e di concentrare così i mezzi di produzione nelle proprie mani. La borghesia non ha solo sfruttato il lavoro retribuito della classe lavoratrice, ma anche il lavoro non retribuito delle donne* [5.1] in condizioni precarie e delle persone schiavizzate e vittime di razzismo. Le attuali disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza sono quindi il risultato di una divisione della società in classi, generi e razze, ma anche dello sviluppo diseguale e interconnesso tra il Nord e il Sud globale.
Questi sistemi di oppressione continuano a esistere e servono ancora i/le* più ricch*. Le grandi aziende possedute dasuper ricch* continuano a sfruttare l'intera classe lavoratrice, in particolare i gruppi estremamente sfruttati come le persone FLINTA, le persone del Sud globale, le persone razzializzate e quelle migranti.
L'entità della disuguaglianza patrimoniale
Oggi, il classismo in Svizzera si manifesta in modo più evidente nella distribuzione ineguale del capitale e delle risorse. L'1% più ricco della
popolazione svizzera possiede almeno il 45% del patrimonio totale.[7] L'immenso patrimonio delle 300 persone e famiglie più ricche della Svizzera ammonta a ben 833,5 miliardi di franchi svizzeri.[8] Negli ultimi vent'anni, le 300 persone più ricch* hanno più che raddoppiato il loro patrimonio.[9] A fronte di ciò, oltre 700'000 residenti in Svizzera vivono in condizioni di povertà e oltre 1,4 milioni sono a rischio di povertà.[10]
Il patrimonio delle persone super ricche non giace semplicemente su conti bancari con interessi esigui, ma viene investito in immobili e azioni per accumulare ulteriore ricchezza, ad esempio attraverso dividendi, redditi da locazione e guadagni azionari. Fino al 2016, il salario mediano reale delle persone lavoratrici in Svizzera seguiva ancora un aumento medio dell'1%. Da quasi dieci anni, tuttavia, i salari reali delle classi a basso e medio reddito sono in costante calo.[11] Alle persone lavoratrici, ovvero alle persone che dipendono dal salario o dalle prestazioni sociali per sopravvivere, alla fine del mese rimane sempre meno denaro. Questo denaro non scompare, ma finisce nelle tasche dei/delle* super ricch* sotto forma di redditi da capitale, ad esempio attraverso prezzi più elevati, aumenti dei premi dell'assicurazione sanitaria o riduzioni salariali infavore di dividendi più elevati. Ogni anno vengono distribuiti 70 miliardi di franchi in redditi da capitale.[12] A ciò si
aggiungono entrate da affitti per miliardi di franchi: nel 2021 gli/le* inquilin* in Svizzera hanno pagato 10 miliardi di franchi in più di affitto
rispetto a quanto permesso dalla legge.[13] Gran parte di questi fondi finisce nelle tasche dei/delle* più ricch* della Svizzera. A mantenere questo rapporto di classe e questa disparità patrimoniale nel lungo periodo sono soprattutto le eredità. In Svizzera, il 60% delle persone super ricche ha ereditato la propria ricchezza e l'80% della loro ricchezza proviene da eredità.[14]
Singole conquiste sociali, come ad esempio le assicurazioni sociali o iversamenti di compensazione, nascondono la distribuzione ineguale delle risorse capitalistiche. Queste conquiste sono state ottenute con lotte di piazza e non sono la conseguenza logica della politica neoliberista. La democrazia istituzionale nel capitalismo ha la funzione di garantire alla parte maggiorenne della classe lavoratrice, con cittadinanza svizzera e senza tutori/trici*, una partecipazione limitata in singoli ambiti politici, al fine di distrarla dal mettere in discussione il sistema nel suo complesso.[15] Singole concessioni proteggono così la posizione dominante dei/delle* capitalist*. Pertanto, queste riforme non stabilizzano nemmeno la distribuzione della ricchezza, ma semplicemente rallentano l'aumento della disuguaglianza e stabilizzano il
sistema capitalista.
La disuguaglianza di ricchezza è una scelta politica!
Tuttavia, l'attuale situazione non è casuale, ma è il risultato di scelte politiche consapevoli in materia di regolamentazione giuridica e funzionamento delle istituzioni liberali. L'obiettivo è l'arricchimento della classe borghese e il mantenimento del potere dei/delle* capitalist* sulla politica e sull'economia.
Il neoliberismo va di pari passo con la riduzione delle tasse per le persone più ricche. Poiché l'aliquota dell'imposta sul patrimonio ha un forte impatto sulla disuguaglianza di ricchezza, il suo calo costante dal 1970 è uno dei motivi della sopravvivenza delle famiglie borghesi e della sempre maggiore concentrazione di ricchezza. Infatti, anche se il capitale non lavora, esso consente di investire in mezzi di produzione e di sfruttare la classe lavoratrice per sottrarre loro il plusvalore. In questo modo, la ricchezza genera ulteriore ricchezza. Senza un'elevata imposta sul patrimonio, le disuguaglianze aumentano. Dal 1968 al 2020, il 25% dell'aumento della ricchezza dello 0,1% più ricco della popolazione svizzera è dovuto alla riduzione delle imposte sul patrimonio.[16] Queste imposte sono riscosse a livello cantonale, il che, oltre alla concorrenza internazionale, porta anche a una concorrenza fiscale tra i cantoni. Esistono quindi due livelli che influenzano la Svizzera nella corsa alle imposte più basse per attrarre capitali e difendere gli interessi della borghesia. Quest'ultima spinge per una riduzione delle imposte e
quindi per lo smantellamento dei servizi pubblici. Tuttavia, aliquote fiscali elevate non sono sufficienti per risolvere realmente il problema della
disuguaglianza. Infatti, le aliquote fiscali massime sul patrimonio sono salite fino al 94% negli Stati Uniti e al 90% in Francia nel periodo tra le due guerre,[17] senza compromettere la crescita economica.
Oltre all'imposta sul patrimonio, esistono altre forme di tassazione, che tuttavia sono attualmente troppo modeste per rallentare l'accumulo di capitale: imposta sul capitale, imposta fondiaria, imposta di successione, ecc. Quest'ultima, pur essendo di gran lunga insufficiente per rovesciare il sistema capitalista, potrebbe combattere l'accumulo di ricchezza attenuando l'accumulo di capitale tra le generazioni.
Questa bassa tassazione dei/delle* più ricch* è la volontà politica della destra borghese in collaborazione con le lobby. Oltre alle imposte già basse, i/le* super ricchi* beneficiano dei controlli molto
Si pone quindi la questione del perché i/le* politic* di destra e i/le* dirigenti d'azienda mantengano un tale sistema e tali istituzioni. La risposta è
semplice: per il proprio interesse materiale.
Non c'è democrazia senza equa distribuzione della ricchezza
La concentrazione di ricchezza significa innanzitutto concentrazione di potere. Mentre una democrazia capitalista si basa sui rapporti di classe esistenti e mira a rafforzarli, la concentrazione del potere è in contraddizione fondamentale con una vera democrazia socialista. In una democrazia socialista deve essere garantita la partecipazione di tutte le persone in tutti gli ambiti della vita, compreso il luogo di lavoro e la situazione abitativa. La codeterminazione non deve limitarsi alla semplice partecipazione, ma deve significare che i mezzi di produzione sono di proprietà della classe operaia. Per questo motivo la democrazia capitalista è sempre e solo una pseudodemocrazia.
Il predominio dei/delle* capitalist* e dei/delle* super ricch* ha un impatto diretto sulle decisioni politiche: diversi studi condotti in Germania e negli Stati Uniti dimostrano che nel capitalismo gli interessi delle persone ricche hanno molto più peso nella politica istituzionale rispetto a quelli delle persone povere.[19] I/le* super ricch* e le loro aziende possono investire miliardi in donazioni ai partiti, in lobbismo e pubbliche relazioni.[20] Allo stesso tempo, le aziende possono sfruttare la dipendenza salariale dei/delle* propri* dipendenti per impedire o limitare l'organizzazione sindacale e l'impegno politico. Questi effetti si rafforzano a vicenda: una politica nell'interesse delle persone super ricche porta a riduzioni delle tasse che aumentano il patrimonio di queste persone di milioni e miliardi, il che a sua volta ne aumenta il potere politico e l'influenza. In questo modo, la democrazia istituzionale rafforza i rapporti di classe e di produzione esistenti.
Gli stessi rapporti di potere si riflettono nella formazione dell'opinione pubblica. Secondo il filosofo italiano Antonio Gramsci, il sistema capitalista
non è sostenuto solo dalla coercizione e dall'oppressione, ma anche dalla creazione di un consenso sociale.[21] Questo consenso è creato all'interno e attraverso varie istituzioni politiche, statali e della società civile, come i media, le università e i think tank. Grazie ai propri beni e al proprio capitale, la borghesia detiene il potere su queste istituzioni e al loro interno. Questo predominio e questa autorità interpretativa sull'opinione pubblica sono definiti egemonia culturale e sostengono il sistema capitalistico.
Un esempio concreto di questo processo si trova nei gruppi privati che dominano il panorama mediatico. Secondo la SRG, i gruppi più influenti sono TX Group, Meta, CHMedia e Ringier.[22] Proprio nello spazio digitale, l'influenza dei gruppi privati è ancora maggiore che in quello analogico. Gli algoritmi controllano quali contenuti vengono mostrati a chi e, soprattutto, a quante persone.[23] Ormai anche l'UE riconosce che questa influenza è incompatibile con i principi fondamentali della democrazia capitalista e con la tutela della libertà di opinione.[24] Questa concentrazione di potere non si limita ai gruppi mediatici, ma si concentra in giganteschi monopoli tecnologici, in particolare
nelle mani di singoli uomini ricchissimi: Meta è di proprietà di Mark Zuckerberg, che dispone di un patrimonio di 250 miliardi di dollari. La stessa
situazione si presenta anche per la stampa svizzera. Editori come Giuseppe Nica o Christoph Blocher controllano giornali con tirature rispettivamente di 1,2 milioni e 600.000 copie.[25] Nel settore dei media analogici, le conseguenze dei principi capitalistici sono particolarmente evidenti, così come lo è la disastrosa mancanza di un sostegno ampio e indipendente ai media. I giornali dipendono dai profitti derivanti dagli annunci pubblicitari di grandi aziende che possono permettersi tali inserzioni, oppure vengono acquistati e controllati
da persone molto facoltose.[26]
Poiché la funzione primaria delle grandi aziende e delle istituzioni di proprietà dei capitalisti è quella di sostenere il loro dominio e rafforzare la
loro egemonia culturale, i principi giornalistici, l'indipendenza e l'informazione critica vengono trascurati. Gli obiettivi emancipatori non
vengono affatto perseguiti. Facebook/Meta è oggetto di critiche per la scarsa protezione dei dati, la trasmissione dei dati degli/delle* utenti e
l'indifferenza nei confronti della manipolazione elettorale.[27] Nel gennaio 2025, inoltre, il fact-checking indipendente è stato abolito negli Stati Uniti su Meta, come già in precedenza su X.[28] I (social) media sono strumenti di potere dei/delle* super ricch*.
Per realizzare una società democratica, il potere delle persone super ricch* e dei/delle* capitalist* deve essere spezzato.
I/le* lavoratori/trici* vengono esclus*!
La disparità patrimoniale non riguarda solo le nostre strutture e i nostri processi democratici. Ha conseguenze di vasta portata sulla vita quotidiana dei/delle* lavoratori/trici*, che ne subiscono gli effetti ogni giorno. Da un lato, le pari opportunità diminuiscono, mentre aumentano le tensioni sociali e politiche nella popolazione [26.1]. Dall'altro lato, grazie alla loro quota di ricchezza sproporzionatamente elevata, i/le* super-ricch* hanno un potere di acquisto decisamente superiore rispetto al 99% in ogni acquisto di risorse, che si tratti di azioni, immobili o oro. In questo modo fanno aumentare ulteriormente i prezzi delle risorse, rendendo la situazione ancora più difficile per il 99%, che dispone di meno mezzi. A ciò si aggiunge l'effetto degli interessi composti: sebbene i guadagni da capitali siano già più elevati per i/le* super-ricch*, gli interessi di questi guadagni sono ancora più profittevoli ed il loro patrimonio complessivo cresce sempre più rapidamente. Il 99% della popolazione, che dispone di un patrimonio minimo, nella pratica non beneficia di questo effetti.[26.2] Il sistema finanziario è quindi
intrinsecamente progettato in modo tale da creare disuguaglianze patrimoniale. Per questo motivo, la partecipazione dei/delle* lavoratori/trici* al sistema finanziario costituisce un pilastro dell'egemonia neoliberale nel XXI secolo: gli/le* individu* sono incoraggiat* a investire il proprio patrimonio in azioni o altre opportunità di investimento, anche se i loro eventuali guadagni non potranno mai competere con quelli del grande capitale. Questa partecipazione fittizia giustifica l'esistenza del mercato finanziario capitalista, che svolge un ruolo centrale nella crescita delle disparità patrimoniali.
Il pericolo del fascismo
Il capitalismo non solo rende impossibile una vera democrazia, ma comporta anche un pericolo diretto per lo sviluppo del fascismo. Infatti, non si limita a un aumento del potere politico e dell'egemonia culturale. I rapporti di produzione capitalistici, soprattutto nelle loro fasi di crisi, racchiudono in sé il nucleo del fascismo.
È impossibile dare una definizione definitiva di fascismo, esistono infatti diverse definizioni e dibattiti al riguardo. Fondamentalmente, il fascismo non è un'ideologia politica, ma uno stile di leadership e di organizzazione autoritario e disumano. Si basa su un'ideologia anticomunista, autoritaria- nazionalista, razzista, antifemminista e antisemita, nonché su un obiettivo di mobilitazione di massa transnazionale che sfocia nel terrore per la classe operaia e le persone emarginate.[29] Allo stesso tempo, le correnti fasciste si caratterizzano per una chiara attenzione all'identità, alle immagini nemiche e alla violenza: la critica è vista come tradimento, ogni forma di diversità è rifiutata, c'è un culto della tradizione e la frustrazione di una presunta classe media.[30]
È proprio per questo che il fascismo prospera in un capitalismo guidato dalle crisi. Quando i tassi di profitto diminuiscono, i monopoli si rafforzano e il capitale e il potere si concentrano nelle mani di un numero sempre più ristretto di persone. La supremazia dell'intera borghesia è minacciata, siccome l'economia di libero mercato non è più sufficiente a mantenere i profitti dei/delle* capitalisti.[31] Mentre la piccola borghesia vede minacciata la propria esistenza, i/le*super ricch* temono per i loro miliardi e hanno quindi paura di una classe operaia consapevole e di una rivoluzione socialista. In questo contesto, il fascismo ha vita facile come forza mediatrice. Quando i/le* capitalist* hanno bisogno di uno Stato forte per soddisfare le loro esigenze, intervengono e lo utilizzano per proteggere i loro profitti e la loro posizione in modo violento e autoritario.[32] I partiti e gli attori fascisti non hanno alcun interesse a cambiare i rapporti di potere. Quando i/le* lavoratori/trici* lottano per i loro diritti, seguono repressioni. I sindacati, i partiti e le associazioni della classe lavoratrice vengono smantellati, criminalizzati e
i/le* loro membr* perseguitat*.
Le correnti fasciste hanno inoltre bisogno del sostegno di una presunta classe media frustrata e minacciata, che si schiera dalla parte dei/delle* capitalist* per garantire la propria posizione economica.[33] Le riduzioni fiscali neoliberiste a favore dei/delle* super ricch* degli ultimi anni e decenni sono state accompagnate da politiche di austerità per il resto della popolazione.[34] Diversi studi dimostrano un nesso diretto tra le politiche di austerità e il successo elettorale dei partiti di estrema destra e populisti di destra.[35] Le loro narrazioni sfruttano l'insicurezza economica e la collegano a accuse razziste. La popolazione viene contrapposta alle persone straniere e a quelle migranti per dividere e indebolire la classe operaia.[36] Questa divisione crea un chiaro nemico da combattere per distogliere l'attenzione dai veri divari di
classe.
Gli Stati Uniti mostrano chiaramente come questi nessi teorici si concretizzino nella realtà: almeno dall'inizio del secondo mandato di Donald Trump è visibile una svolta autoritaria.[37] Donald Trump ha imposto numerosi decreti potenzialmente incostituzionali. Ad altri multimiliardari, come Elon Musk e Mark Zuckerberg, viene attribuito sempre più potere (politico). Si promuove l'austerità e si perseguitano le persone migranti, che vengono espulse dal Paese o incarcerate, in nome della vasta popolazione (bianca) degli Stati Uniti. La politica nazionalista, complottista, sessista, razzista, abilista e queerfobica, nonché la divisione della classe operaia, unita a metodi di governo autoritari,
non lasciano dubbi sulle tendenze fasciste. Allo stesso tempo, questi sviluppi rivelano il cosiddetto boomerang imperiale. I metodi violenti con cui gli Stati imperialisti opprimono i territori coloniali non si limitano solo alle aree esterne. Gli sviluppi fascisti si manifestano nel fatto che questa violenza viene ora applicata anche all'interno degli Stati Uniti imperialisti, ad esempio contro migranti e attivist* socialist*.
Anche in Europa le tendenze fasciste e la collaborazione tra fascismo e capitale sono sempre più evidenti. In Germania l'AfD sta guadagnando sempre più consensi, mentre la CDU si sta avvicinando sempre più all'AfD per assumere il ruolo di salvatrice del capitale. È noto che sia l'AfD che l'FPÖ in Austria hanno divers* donatori/trici* molto ricch*. Ma anche in Svizzera le sovrapposizioni tra capitale e politica di destra sono evidenti. I milioni di Blocher affluiscono nell'UDC per rafforzare la sua politica razzista, misogina e fascistoide. Molto prima che nei paesi vicini, in Svizzera la politica populista di destra dell'UDC è diventata socialmente accettabile.
Se vogliamo davvero contrastare questa evoluzione, dobbiamo lottare per un'alternativa migliore, prima che sia troppo tardi. Non basta denunciare gli sviluppi fascisti solo dove sono lontani e tacere sulle tendenze fasciste in Svizzera. La storia ci insegna che il fascismo vuole distruggere le nostre istituzioni democratiche e spezzare la coscienza di classe della popolazione lavoratrice. Tanto più importante è la democratizzazione di tutti gli ambiti della vita. Una classe operaia forte e consapevole, che lotta per la propria liberazione, è la kryptonite non solo del fascismo, ma anche degli/delle*autocrati capitalist* che vanno a braccetto con il fascismo. Perché l'unico antidoto al fascismo si chiama democrazia e democratizzazione coerente di tutti gli ambiti della vita![38]
Distribuire la ricchezza – c ombattere il fascismo!
A breve termine, la GISO Svizzera chiede il rafforzamento di forme di tassazione socialmente eque per finanziare misure di politica sociale e ridistribuire la ricchezza alle persone lavoratrici. Bisogna porre fine ai profitti miliardari dei/delle*super ricch*! Le rivendicazioni concrete sono:
- L'introduzione di un limite massimo di patrimonio di 100 milioni: per impedire l'aumento del divario tra i/le* più ricch* e la classe operaia, è necessario fissare un tetto massimo al patrimonio. Ciò garantirà una società sempre più giusta, con un divario di ricchezza sempre più ridotto.
- L'introduzione di un'imposta di successione del 50% sulle eredità e sulle donazioni, con una franchigia di 50 milioni di franchi: l'imposizione sulle successioni consente di
- Controlli più severi sull'evasione fiscale: per combattere l'evasione fiscale sono necessari strumenti adeguati. Tuttavia, i/le* politic* dei partiti borghesi difendono gli/le* ultra-ricch* e attualmente non stanno mettendo in atto alcuna misura per impedire a queste persone di danneggiare la maggioranza della popolazione per i propri interessi personali evadendo le tasse.
- L'introduzione di aliquote minime globali per le imposte sul patrimonio e sulle successioni: la tassazione deve essere globale. Infatti, gli/le* ultra-ricch* sono inclini, legalmente o meno, a evadere le tasse. Un'imposizione minima internazionale risponde a questo problema in modo più efficace rispetto agli strumenti nazionali di lotta all'evasione fiscale, che devono tuttavia essere utilizzati in modo complementare. Ciò consente di impedire la fuga di capitali verso paradisi fiscali che avvantaggiano solo gli/le* ultra-ricch* e il sistema bancario.
- L'applicazione coerente dell'affitto basato sui costi: trarre profitto dall'alloggio significa trarre profitto dal bisogno di tutti di avere un
luogo sicuro, sereno e riparato. Nessun profitto deve più avvantaggiare la classe capitalista. I costi degli alloggi devono essere basati su qualcosa di diverso dalla semplice speculazione e dalla scarsità artificiale. Perché ogni persona ha diritto a un alloggio, come espressamente garantito dalla Costituzione. - La democratizzazione di tutte le grandi imprese: i mezzi di produzione devono essere trasferiti dalla proprietà privata dei/delle* capitalist* alla proprietà collettiva. Finché esisterà la proprietà privata dei mezzi di produzione, ci saranno disuguaglianze di ricchezza, perché si tratta di una società di classi.
Tuttavia, ciò non risolve la radice del problema, ma si limita a ridurne superficialmente l'impatto. A lungo termine, la GISO Svizzera si impegna quindi a superare i sistemi di oppressione e il sistema di sfruttamento capitalistico. Inoltre, le categorie di classe, genere e "razza" devono essere abolite per la liberazione comune del 99%. Per raggiungere questo obiettivo, la GISO Svizzera conduce campagne fondamentali, come ad esempio la campagna per l'Iniziativa per il Futuro, che mettono fondamentalmente in discussione la legittimità del
capitalismo, con l'obiettivo di affinare la coscienza di classe.
[1] Calcolato sulla base della soglia di povertà, per il 2023. Povertà. Consultato il 3 agosto 2025, all'indirizzo
https://www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiche/situazione-economica-sociale-
popolazione/situazione-sociale-benessere-poverta/poverta-
deprivazione/poverta.html
[2] La maggioranza della popolazione svizzera è soddisfatta dell’assistenza sanitaria. Consultato il 3 agosto 2025, all'indirizzo
https://www.news.admin.ch/it/nsb?id=99203
[3]Economic Manuscripts : Capital Vol. I - Chapter Twenty-Seven. (1867) Consultato il 23 luglio 2025, all'indirizzo
https://www.marxists.org/archive/marx/works/1867-c1/ch27.htm
[4] Heblich, S., Redding, S. J., & Voth, H.-J. (2022). SLAVERY AND THE BRITISHINDUSTRIAL REVOLUTION
[5] Repubblica elvetica . hls-dhs-dss.ch. Consultato il 3 agosto 2025 all'indirizzo https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/009797/2011-01-27/
[5.1] Qui parliamo di donne siccome all'epoca il costrutto sociale di genere era costruito binariamente. Naturalmente esistevamo identità di genere al di fuori della binarietà: le minoranze di genere esistono da quando esistono i generi. Tuttavia, le identità come persone trans, inter, non binarie e agender non erano conosciute o familiari e quindi non venivano utilizzate. Inoltre, la realtà delle minoranze di genere dell'epoca non consisteva solo nello sfruttamento attraverso il lavoro non retribuito, ma anche nella compleva invisibilizzazione e oppressione della loro esistenza da parte della visione cristiana dominante. Per questo motivi, qui parliamo di donne*, al fine di consentire un confronto
coerente tra la parte storica e l'analisi attuale, senza dover spiegare in dettaglio o addirittura confondere le differenze tra le realtà materiali
dell'epoca e quelle odierne.
[6] Beni comuni. hls-dhs-dss.ch. Consultato il 3 agosto 2028, all’indirizzo: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/013704/2001-05-17/
[7] Calcoli propri basati sulla statistica sui patrimoni svizzera 2021.
[8] Bilanz (2024). Die 300 Reichsten 2024. Consultato il 24 luglio all'indirizzo: https://www.bilanz.ch/bilanz/die-300-reichsten-2024
[9] Bilanz (2024). Die 300 Reichsten 2024. Consultato il 24 luglio all'indirizzo: https://www.bilanz.ch/bilanz/die-300-reichsten-2024
[10] SKOS (o.D.). Armut. Consultato il 22 agosto2025 all’indirizzohttps://skos.ch/themen/armut
[11] Lampart, D., Gisler, E., Schley, M. (2024). Verteilungsbericht 2024. SGB
[12] Ufficio federale di statistica (2020). Sequenza dei conti (VGR)
[13] Schärrer, M., Höglinger, D., Gerber, C. (2022). Entwicklung und Renditen auf dem Mietwohnungsmarkt 2006 – 2021. Büro für arbeits- und sozialpolitische Studien.
[14] Martínez, I., Baselgia, E. (2022). Tracking and Taxing the Super-Rich: Insights from Swiss Rich Lists. KOF Working Paper 501.
[15] Rosa-Luxemburg-Bildungswerk Hamburg e.V. (2006). Hegemonie und Gegen- Hegemonie als pädagogisches Verhältnis. Hamburger Skripte 15.
[16] Martínez, I. Z., Marti, S. & Scheuer, F. (2025). L’influence des impôts sur la fortune sur la répartition de la fortune dans les cantons suisses, 1969-2018. Social Change in Switzerland, N°40. doi: 10.22019/SC-2025-00001
[17] Piketty, T. (s. d.). Roosevelt n’épargnait pas les riches. Libération. Consultato il 9 luglio 2025, à
l’adresse: https://www.liberation.fr/france/2009/03/17/roosevelt-n-epargnait-pas-les-riches_546501/
[18]En dix ans, les Suisses ont caché 66 milliards de francs au fisc—Le Temps.
https://www.letemps.ch/suisse/en-dix-ans-les-suisses-ont-cache-66-milliards-de-francs-au-fisc
[19] Elsässer, L., Hense, S. & Schäfer, A. (2018). Government of the people, by the elite, for the rich: Unequal responsiveness in an unlikely case. MPIfG Discussion Paper, No. 18/5.
[20] Schmitt, M. et al. (2025). Milliardärsmacht beschränken, Demokratie schützen.
[21] Rosa-Luxemburg-Bildungswerk Hamburg e.V. (2006). Hegemonie und Gegen- Hegemonie als pädagogisches Verhältnis. Hamburger Skripte 15.
[22] Ufficio federale delle comunicazioni (2024). Monitoraggio dei media in Svizzera. Consultato il 24 luglio 2025, all'indirizzo https://www.monitoraggio-media-svizzera.ch/gruppi-industriali/potere-opinione/
[23] Mandela N. et al (2025). Social Media Manipulation and the Threat to Democracy: Analyzing the Role of Disinformation. The Voice of Creative Research, Vol. 7, Issue 1.
[24] Weber, R. H. (2022). Künstliche Intelligenz: Regulatorische Überlegungen zum „Wie“ und „Was“. Zeitschrift für Europarecht, 2022/1.
[25] Bauer, J. (14 marzo 2025). (Un)Heimliche Meinungsmacher. Correctiv. Consultato il 24 luglio 2025 all'indirizzo:
https://correctiv.org/aktuelles/medien/2025/03/14/unheimliche-meinungsmacher-
blocher-zeitung-svp-schneider-nica/
[26] Wegelin, Y. (5 marzo 2015). Was ist journalistische Unabhängigkeit. WOZ die Wochenzeitung. Consultato il 24 luglio 2025 all'indirizzo:
https://www.woz.ch/1510/kommentar/was-ist-journalistische-unabhaengigkeit
[27] Baetz, B., Zilm, K. (10. April 2018). Daten ohne Schutz – Zuckerberg in Bedrängnis. Deutschlandfunk. Consultato il 24 luglio 2025 all'indirizzo: https://www.deutschlandfunk.de/der-facebook-skandal-daten-ohne-schutz-
zuckerberg-in-100.html
[28] Graves, L. (13. Januar 2025): Will the EU fight for the truth on Facebook and Instagram?. The Guardian. Consultato il 24 luglio2025 all’indirizzo
https://www.theguardian.com/technology/2025/jan/13/meta-facebook-factchecking-eu
[29] Häusler, A., Fehrenschild, M. (2020). Faschismus in Geschichte und Gegenwart. Ein vergleichender Überblick zur Tauglichkeit eines umstrittenen Begriffs. Manuskripte (Vol. 26). Rosa-Luxemburg-Stiftung.
[30] Gehrlach, A. (26 maggio 2024). Das fünfzehnte Element des Faschismus. Geschichte der Gegenwart. Consultato il 24 luglio 2025 all'indirizzo: https://geschichtedergegenwart.ch/das-fuenfzehnte-element-des-faschismus/
[31] Horkheimer, M. (1939). Die Juden und Europa. In: Zeitschrift fürSozialforschung, Vol. 8/1939.
[32] Trotzki, L. (1932). Demokratie und Faschismus. Consultato il 24 luglio 2025 all'indirizzo:
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[33] Mandel, E. (1953). Vingt ans après. Consultato il 9 luglio 2025 all'indirizzo https://www.marxists.org/francais/mandel/works/1953/07/vingt.htm
[34] La politica di austerità descrive una politica neoliberista che prima riduce le tasse per le persone più ricche e poi, a causa della mancanza di gettito fiscale, taglia i servizi pubblici.
[35] Kaufmann, S. (2024). Macht Sparen rechts? Und warum?. Consultato il 24 luglio 2025 all'indirizzo
https://politischeoekonomie.com/macht-sparen-rechts-und-warum/
[36] Tundermann, S. (2022). The Political Economy of Populist Reason in The Netherlands. New Political Science, 44(4), 507-523.
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[38] Pfaff, T. (2024). Über das untrennbare Verhältnis von Kapitalismus undFaschismus. Steady. Consultato il 24 luglio 2025 all'indirizzo:
https://steady.page/de/pfaffblog/posts/6f3a45a3-5e3c-4fa1-96f2-ed9fa244e77d