Emergenze climatiche e sociali, la minaccia dell'estrema destra... tutto ciò accade ora!

27.09.2023

Risoluzione all’attenzione dell’assemblea de* delegat* della GISO Svizzera del 24 settembre 2023 a Uster (ZH)

La crisi climatica è la più grande crisi del nostro tempo e peggiora continuamente. Quest'estate l'India è stata colpita da inondazioni e frane violentissime che hanno causato decine di morti, il Canada è stato devastato dai più grandi incendi boschivi della storia e l'Europa meridionale è stata devastata dalla siccità. Anche la Svizzera non è stata risparmiata: dagli incendi boschivi a Bitsch alla terribile ondata di caldo di fine agosto e alla devastante tempesta che ha colpito La Chaux-de-Fonds.

La risposta a questa crisi è tristemente inadeguata sia a livello internazionale che a livello svizzero. Eppure, la situazione è urgente! Per evitare il peggio, dobbiamo limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Siamo già a 1,1°C. In Svizzera, la temperatura è aumentata addirittura di 2,5°C negli ultimi 150 anni. Ogni momento di inazione ha conseguenze tragiche nel Sud globale, già duramente colpito dalla crisi climatica.

In Svizzera, la politica climatica segue il ritornello liberale delle responsabilità individuali, tecnologia e mercato, e sta fallendo miseramente. L'unica vittoria ottenuta dal campo ecologista è stata l'accettazione della legge sul clima, che prevede lo zero netto di emissioni entro il 2050. È troppo tardi! La nuova legge sulla CO2, che dovrebbe colmare l'attuale vuoto giuridico per raggiungere questo obiettivo, promette di essere ancora meno ambiziosa della versione precedente e ancora più socialmente ingiusta...

A questa emergenza climatica si aggiunge un'emergenza sociale. I premi cassa malati, gli affitti, i costi dell'elettricità... tutto aumenta, tranne i salari! Dalla fine del 2020, il costo della vita in Svizzera è aumentato del 6,2%. Di conseguenza, arrivare alla fine del mese è ancora più difficile di prima. Circa 745.000 persone in Svizzera vivono in condizioni di povertà e 1,2 milioni rischiano di caderci.1 Nel frattempo, l'1% più ricco della popolazione svizzera continua ad arricchirsi e ora possiede il 44,3% della ricchezza del Paese.2 La situazione è insostenibile!

È ora di cambiare radicalmente! Perché costruire una società ecologica basata sulla solidarietà e sull'uguaglianza non significa solo costruire qualche pannello solare e ridistribuire un po' di ricchezza. Costruire una società ecologica, solidale ed egualitaria significa trasformare radicalmente la società. Significa abbandonare definitivamente la logica del profitto a breve termine e della crescita illimitata della produzione insita nel capitalismo e costruire un'economia pianificata democraticamente che miri a soddisfare i bisogni delle persone, rispettando le capacità dell'ambiente. Per raggiungere questo obiettivo, il 99% deve agire, scendere in piazza e chiedere questa trasformazione eco-sociale. Non può essere un obiettivo a lungo termine: dobbiamo trasformare la società ora e costruire un mondo migliore!

Tuttavia, non solo dobbiamo fare tutto il possibile per costruire un mondo migliore ora, ma dobbiamo anche fare tutto il possibile per evitare che peggiori ulteriormente. In tutta Europa, l'estrema destra è prossima al potere, se non lo è già! Se dalla Svizzera guardiamo spesso con preoccupazione alla situazione internazionale, spesso dimentichiamo che qui l'UDC è il primo partito del Paese da ormai 20 anni. L'UDC è un partito che condivide le stesse odiose idee di tutti i partiti di estrema destra. Un partito che funge addirittura da modello per personaggi di estrema destra come Eric Zemmour. È sbagliato vedere l'UDC semplicemente come un partito al servizio delle grandi imprese, che usa la retorica antistranieri come mezzo per dividere il 99%. Per l'UDC, la costruzione di una società che discrimina, gerarchizza ed esclude le persone sulla base della loro origine, del genere, dell'orientamento sessuale e del colore della pelle è un obiettivo in sé. Con l'UDC, il pericolo di una deriva autoritaria è reale, ed è per questo che dobbiamo combattere ad ogni costo le sue idee che seminano odio e smentire i sondaggi che prevedono una nuova ascesa del partito alle elezioni federali!

Viviamo in un mondo in crisi e l'UDC riesce ad alimentarlo additando capri espiatori come le persone straniere e il "wokismo". Lungi dall'essere preoccupato dal fatto che la crisi climatica è in cima alle preoccupazioni della gente, il partito riesce addirittura a trasformarla in un cavallo di battaglia, da un lato perseguendo un'agenda apertamente negazionista del clima e chiedendo la criminalizzazione degli attivisti per il clima, dall'altro indulgendo in una retorica ecofascista, indicando nella sovrappopolazione e negli stili di vita insostenibili, presumibilmente importati da altrove, la fonte della crisi.

In questo mondo in crisi, tante persone - e molte di esse giovani - cadono nel cinismo. Dicono: "Il mondo è ingiusto, ma questo è il sistema meno peggiore", "Non ha senso votare, non cambierà nulla", "È troppo tardi". Di fronte a questo disfattismo diffuso, dobbiamo essere in grado di infondere speranza, di dire alle persone che non devono arrendersi. Dobbiamo dire forte e chiaro che un mondo migliore è possibile! Dobbiamo dimostrarlo, con le nostre analisi, con le nostre rivendicazioni, politicizzando le persone, coinvolgendole e costruendo insieme un futuro per il 99%!

O continuiamo a sprofondare nelle crisi del nostro sistema in distruzione e lasciamo che l'UDC se ne approfitti, o affrontiamo queste crisi costruendo un movimento capace di trasformare profondamente la società. Nel contesto attuale, non esiste uno status quo! O scivoliamo verso l'autoritarismo e una società basata sulla gerarchizzazione delle persone in un ambiente devastato, o riusciamo a costruire un mondo migliore che metta al centro i bisogni di tutta la popolazione e le capacità dell'ambiente.

La sfida è ora quella di essere all'altezza del contesto storico. E lo saremo.

Fermiamo le crisi, il futuro è nostro!

1Caritas, Pauvreté en Suisse, 2021 : https://www.caritas.ch/fr/pauvrete-en-suisse/

2PS Suisse, Analyse : le pouvoir d’achat sous pression, 2023, p.2 : https://www.sp-ps.ch/wp-content/uploads/2023/05/230119_SPS_Analyse_Kaufkraft_A5_FR.pdf