Risoluzione approvata durante l'Assemblea annuale del 12-13 marzo 2016 a Berna.
È ormai dagli anni settanta che i profitti imprenditoriali e i proventi del capitale crescono massicciamente, facendo così che il potere del capitale finanziario superi e destabilizzi l’economia reale da decenni, consolidando conseguentemente le disuguaglianze sociali. Ciò causa a sua volta la mancanza di mezzi finanziari allo Stato, che si ritrova incapace di garantire un service public forte. Questa evoluzione è un pericolo per la democrazia, in quanto favorisce la creazione di un élite sempre più potente, ricca e globale che dispone di una crescente influenza corrompente sul processo politico. La politica nazionale si dimostra spesso incapace di implementare radicali cambiamenti di politica finanziaria di fronte a questa potenza finanziaria globale, in quanto grandi imprese minacciano immediatamente la delocalizzazione all’estero, impossibilitando così profonde riforme fiscali. Allo stesso tempo la politica interazionale si mostra a sua volta incapace di trovare soluzioni sensate, perché gli interessi particolari degli Stati nazionali frenano il processo politico e il potere delle lobby dell’élite finanziaria globale è immenso.
Negli ultimi decenni si sono sempre trovati nuovi strumenti per promuovere la concorrenza, il commercio e la massimizzazione del profitto; tra i quali spiccano in modo particolare gli accordi di libero scambio quali TTIP e TISA, che minacciano l’introduzione di diritti speciali per imprese tramite i meccanismi del investor-state dispute settlement. Tali corti di arbitrato commerciale stanno avanzando globalmente e mostrano come l’influenza delle multinazionali e dei grandi istituti di credito sulla politica e sul diritto sia immensa. La GS Svizzera ha perciò approvato già nel settembre del 2014 la risoluzione „Nein zum Abbau von Demokratie und Service Public – Nein zu TTIP und TISA“(“No allo smantellamento della democrazia e del service public – No a TTIP e TISA”) e lancerà questo anno una campagna sul tema. Anche il PS Svizzera ha accettato una risoluzione nel giugno 2015 che prende chiaramente posizione contraria agli accordi di libero scambio TTIP, TISA e CETA e chiede al Consiglio Federale di ritirarsi dalle negoziazioni sul TISA. Ci opponiamo uniti alla minaccia della dittatura imprenditoriale!
A ciò si aggiunge la mancanza di trasparenza che domina il finanziamento partitico svizzero: tramite donazioni ingenti anonimi ai partiti stessi o a campagne di votazione da parte di imprese, banche e associazioni economiche il processo politico viene massicciamente influenzato. Contemporaneamente le informazioni dell’ammontare, del donatore e del ricevente sono tenute segrete alla popolazione. Il PS Svizzera ha in tal senso lanciato l’iniziativa “Per maggiore trasparenza nei finanziamenti politici”, sostenuta pure da altre organizzazioni.
Per tale motivo il PSS ha deciso alla propria Assemblea dei Delegati del primo dicembre 2012 di non accettare in modo rigoroso donazioni da banche e di non tollerare condizioni quando si ricevono donazioni dall’economia. L’UBS ha per esempio offerto 200'000 franchi al PS se esso si sono detto d’accordo alla concorrenza e al libero mercato. Tentativi di corruzione del genere dimostrano chiaramente l’influenza notevole dell’élite finanziaria sulla politica. La GS Svizzera, assieme ad altri compagni, è riuscita a far passare la propria visione alla suddetta Assemblea dei Delegati e il PS si è detta non ricattabile e non ha accettato l’offerta.
È notizia degli ultimi mesi che, data la situazione finanziaria, la discussione sta rinascendo nel PS Svizzera ed è quindi nostro dovere come giovani Socialiste e Socialisti opporci in modo risoluto a tali intenzioni della dirigenza del Partito, in quanto sostenere che ingenti donazioni non comportino condizioni è semplicemente ingenuo. Accettando questi sostegni finanziari il PS si mette in una situazione di dipendenza finanziaria innegabile e si assiste a una conferma e rafforzamento del ruolo politico delle grandi banche da parte della Socialdemocrazia stessa. L’indipendenza e la credibilità della Socialdemocrazia svizzera subirebbero pesantemente le conseguenze di questo gesto ed è nostro compito come giovani Socialiste e Socialisti di introdurci in questa discussione nel PS, al fine di garantire che anche in futuro l’élite finanziaria non potrà ricattarci nel nostro agire politico.