Risoluzione approvata dall'assemblea de* delegat* del 10 novembre 2019 a Zurigo.
Il Consiglio federale e il Consiglio degli Stati hanno deciso che la Svizzera dovrebbe spendere altri sei miliardi di franchi per nuovi aerei da combattimento, nonostante non si conosca ancora quanti ne verranno acquistati e di che modello.
Solamente per una questione democratica, un assegno in bianco di questo tipo dovrebbe essere chiaramente respinto, soprattutto dopo che gli elettori hanno affossato l'acquisto dei Gripen nel 2014. Il chiaro rifiuto da parte dell'elettorato non impedisce ai borghesi guerrafondai di proporre il doppio della cifra per l'acquisto di questi aerei. Comprendendo anche i costi aggiuntivi di manutenzione, si prevede una spesa tra i 18 e i 24 miliardi di franchi.
L'acquisto di nuovi aerei da combattimento è un'assurdità sia a livello finanziario che di sicurezza, e porterà ad elevate emissioni di gas serra dannose per il clima. Come nel 2014, la GISO è fortemente contraria a questa tendenza globale al riarmo. Oggi la Svizzera possiede 30 caccia F/A-18 che potranno rimanere in servizio fino al 2030. Per svolgere i compiti di polizia aerea sono sufficienti 12 jet da combattimento. Ogni aereo aggiuntivo è un lusso inutile. I compiti di polizia aerea, l'ispezione di aeromobili non identificati e operazioni di prevenzione al terrorismo possono essere garantiti già oggi.
La GISO si batte per una vera politica di pace. Le cause principali dei conflitti armati sono le diseguaglianze globali ed il sistema economico capitalista che pone i profitti al di sopra dei bisogni della gente. La più grande minaccia attuale è la catastrofe climatica, che minaccia di distruggere i mezzi di sussistenza di centinaia di milioni di persone.
Per la GISO è chiaro: bisogna promuovere pace e sicurezza attraverso cambiamenti di politica sociale, economica ed ambientale, non acquistando nuovi aerei da guerra.
Se il parlamento manterrà il progetto attuale di acquisto di nuovi aerei, la GISO sosterrà fortemente il referendum.