Non consegniamo le vittime di tortura ai loro torturatori – solidarietà con Nekane!

12.03.2017

Risoluzione approvata durante l'Assemblea annuale dell'11-12 marzo 2017 a Berna.

Un po’ meno di un anno fa è stata arrestata dalla polizia svizzera a Zurigo l’attivista basca Nekane Txapartegi, accusata dallo Stato spagnolo di aver collaborato con l’ETA. Dopo l’arresto la Spagna ha fatto domanda di estradizione – richiesta in attesa di risposta in quanto Nekane ha chiesto a sua volta l’asilo in Svizzera. Da questo momento il governo spagnolo fa pressione per applicare l’estradizione.

Noi della GSS chiediamo che la domanda di estradizione non venga garantita e che venga inoltre concesso l’asilo a Nekane Txapartegi sulla base che si tratta di una perseguitata politica. La situazione dei diritti umani in Spagna per quanto riguarda i sostenitori effettivi e presunti dell’ETA ha fatto ripetutamente notizia. Particolarmente spaventosa è la situazione per quanto riguarda la tortura: Infatti il governo locale basco ha pubblicato nel giugno 2016 un comunicato che rese pubblici 4300 casi di tortura per mano delle forze di sicurezza tra il 1960 e il 2013. Anche Nekane dichiara che dopo il suo arresto nel 1999 è stata torturata e abusata sessualmente. Le confessioni, con le quali è stata „provata“ la sua colpevolezza, sarebbero state dovute a queste torture. Il rapporto medico della dottoressa della struttura di detenzione sostiene la versione di Nekane. Inoltre le deposizioni dell’attivista vengono sostenute anche da un carcerato da lei indipendentemente interpellato che sarebbe stato torturato in sua presenza. Secondo il vice presidente della commissione nazionale per la prevenzione della tortura, il medico legale Jean-Pierre Restellini, praticamente „non c’è dubbio“ che Nekane sia stata vittima di tortura. Anche da parte di Amnesty International ci sono molte critiche per quanto riguarda le indegne condizioni di detenzione e i maltrattamenti nelle prigioni spagnole.

La tortura è comune in Spagna sin dal tempo della dittatura di Francisco Franco. Già otto volte il governo spagnolo è stato ammonito dalla Corte di giustizia europea per i diritti umani per l’infrazione del divieto della tortura (l’ultima volta risale al 2016). Anche la severa detenzione in isolamento che viene utilizzata contro i presunti e effettivi sostenitori dell’ETA è al centro delle critiche. Infatti i detenuti non possono spesso vedere il loro assistente legale e non hanno accesso ad un medico: persistono quindi migliori condizioni per intralciare la persecuzione giuridica dei casi di tortura.

Con il motto "todo es eta" (tutto è ETA) la protesta politica nei paesi baschi viene fronteggiata con brutale violenza statale. Assieme all’inasprimento del diritto di manifestazione in Spagna e le acute repressioni poliziesche, che negli anni di crisi vengono esercitate contro gli attivisti, è evidente che l’ETA è soprattutto una pretesa per soffocare sin dal nascere qualsiasi opposizione contro lo status quo. Ciò nonostante le masse si attivano: A capodanno nei paesi baschi circa 70'000 persone parteciparono ad una manifestazione di massa contro l’attuale situazione nelle prigioni spagnole.

La legislazione che teoreticamente è pensata per opporsi al terrorismo, viene di fatto utilizzata come arma contro attivisti politici che si ribellano contro le condizioni vigenti dei potenti. Noi della GS condanniamo le condizioni in Spagna. Riconosciamo che la tortura e i maltrattamenti non possono essere combattuti sconnessi dalle circostanze che li permettono: dobbiamo quindi togliere il potere a quelli che approfittano del fatto che attivisti possano venire tormentati e maltrattati e porre la polizia sotto il controllo democratico diretto dei lavoratori. Chiediamo dunque:

  • Solidarietà internazionale con i detenuti politici in Spagna
  • Nessuna estradizione di Nekane ai suoi tormentatori!
  • Asilo per Nekane e per le altre vittime della violenza di polizia e di giustizia spagnola

Per enfatizzare queste richieste la GS Svizzera si impegnerà su tale tematica anche nelle sezioni del PS e si rivolgerà con una lettera aperta alla consigliera federale Simonetta Sommaruga per impedire l’estradizione di Nekane.