Risoluzione sullo sciopero climatico

09.02.2019

Risoluzione adottata durante l'Assemblea Annuale del 9 febbraio 2019 a Berna.

Verso la fine del 2018, student* di tutta la Svizzera hanno scioperato per ottenere una politica ambientale più efficace. Gli scioperi continueranno nel 2019. Il movimento è forte e riesce a mobilitare migliaia di student* per un impegno politico. Molti alliev* sono alla prima esperienza politica e quindi è per loro impegnativo organizzare il movimento. La GISO sostiene il movimento di sciopero sia a livello nazionale che locale, con la sua esperienza ed infrastrutture.

Il movimento ha concordato su due richieste: la dichiarazione dello stato di emergenza climatica nazionale e la riduzione delle emissioni di gas serra a zero entro il 2030. È opinione comune nel movimento che, se il sistema politico-economico attuale non riesce a soddisfare queste due richieste, sia necessario un cambiamento di sistema, anche se questa posizione non è (ancora) egemone. Gli e le scioperant* riconoscono inoltre che la Svizzera non è un modello di protezione del clima, e che la piazza finanziaria svizzera in particolare sia responsabile di gran parte delle emissioni nazionali

L'imminente catastrofe climatica è una conseguenza della produzione e della proprietà capitalistica. Il perseguimento della crescita economica rende la società e la politica incapaci di agire. La classe capitalista trae profitto dallo sfruttamento e dalla distruzione del nostro ambiente: da un lato direttamente attraverso lo sfruttamento delle risorse, dall'altro attraverso il consumo (spesso inquinante) de* salariat*. La mobilità è inoltre una necessità per grande parte de* lavorator*. Mentre la classe operaia è bloccata negli ingorghi, i proprietari volano in giro per il mondo. Il disastro climatico colpirà coloro che non ne sono responsabili e che non possono prevenirlo. La protezione del clima e lotta di classe vanno quindi di pari passo.

Con vari eventi formativi, tavole rotonde e serate pubbliche, la GISO si impegna a garantire che le rivendicazioni del movimento di sciopero climatico si sviluppi ulteriormente. La GISO rispetta l'indipendenza politica del movimento e separa in modo chiaro le sue manifestazioni dallo sciopero.

Limitarsi a due proposte di grande impatto ed astratte è appropriato per il movimento di sciopero climatico. Tuttavia, per un'efficace protezione del clima sono necessarie misure politiche concrete. La GISO chiede quindi, oltre alle rivendicazioni dello sciopero:

  • Divieto dei voli a corto raggio, ad eccezione delle emergenze mediche. In sostituzione deve essere potenziata la rete ferroviaria notturna.
  • Riduzione della mobilità forzata (cause professionali).
  • Potenziamento e sviluppo di trasporti pubblici a prezzi accessibili.
  • Pianificazione territoriale e degli alloggi mirata ridurre la mobilità (densificazione, abitazioni a pigione moderata, spazi comuni)
  • La piazza finanziaria svizzera deve eliminare gradualmente l'utilizzo di combustibili fossili entro il 2030.
  • Divieto di utilizzo dei combustibili fossili a partire dal 2030.
  • Limitare la produzione di carne e di altri prodotti di origine animale.
  • Riduzione della settimana lavorativa a 25 ore a parità di stipendio.

È chiaro che il raggiungimento di questi obbiettivi, e quindi la salvezza del clima, è possibile solo se ci si allontana dalla logica di profitto capitalista.