Durante l’odierna domenica la legge sulle attività informativi sarà presumibilmente approvata con oltre il 55% di favorevoli. La campagna della paura dei fautori si è mostrata efficace e per il comitato contro lo stato ficcanaso è chiaro che ora il Parlamento deve mantenere le sue promesse dette e ripetute durante la campagna: i controllo di supervisione della legge devono venire applicati rigorosamente, la proporzionalità va garantita e l’opinione pubblica informata.
Il popolo svizzero si è oggi espresso sulla legge sulle attività informative, andando presumibilmente ad approvare il disegno di legge con oltre il 55% di sì. “Peccato per questa decisione “, sostiene Balthasar Glättli, Consigliere nazionale per i Verdi. “Noi abbiamo provato a portare argomenti convincenti contro la campagna del terrore portata avanti dai sostenitori, ma purtroppo ciò non è bastato”. Centinaia di attivisti si sono impegnati direttamente nelle piazze e nei mercati per dire no a questa limitazione dei nostri diritti fondamentali e questa intrusione nella nostra sfera privata.
Tocca ora al Parlamento e al Consiglio Federale il compito di prendere sul serio questa preoccupazione popolare, sostiene Tamara Funiciello, Presidente della GS Svizzera. "Durante tutta la campagna i fautori della LAIn hanno sostenuto che il numero di persone sorvegliate è limitato a qualche decina, che l'esplorazione dei segnali via cavo non tange la nostra sfera privata e soprattutto che non stiamo andando incontro al prossimo scandalo delle schedature. Queste promesse vanno ora mantenute! Staremo a guardare attentamente.".
25.09.2016