La GISO Svizzera ha lanciato oggi un forte segnale al Palazzo federale, denunciando le condizioni disumane delle frontiere europee. Decine di attivisti e attiviste hanno chiesto al parlamento di stare dalla parte giusta della storia: quella dei diritti umani.
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Al confine turco con la Grecia, da venerdì mattina migliaia di persone aspettano al freddo pungente un'occasione per attraversare il confine. Per evitare ciò, le guardie di frontiera e la polizia greca stanno adottando misure severissime che violano i diritti umani. Oltre ai gas lacrimogeni, sono stati sparati dei colpi. Le persone in fuga, bambini inclusi, vengono picchiati e trattenuti nel lato turco.
Sia l'UE, che dovrebbe garantire i diritti umani, sia Frontex e la Svizzera osservano in modo passivo. La GISO Svizzera condanna fermamente questo comportamento e chiede un'azione immediata sotto forma di misure di sostegno e di assistenza ai rifugiati. La GISO Svizzera chiede anche l'apertura delle frontiere europee, siccome solo in questo modo si può garantire un vero diritto d'asilo. La situazione attuale non ha a nulla a che vedere con qualsiasi nozione di umanità, come afferma la presidente della GISO Svizzera Ronja Jansen: "La Svizzera deve accogliere ora almeno 10'000 rifugiati. Chi rimane a guardare accetta in modo passivo la morte di migliaia di persone."
"Con questa azione chiediamo al parlamento di stare dalla parte giusta della storia. Chi si oppone ora all'accoglienza dei migranti è complice della morte di queste persone" conclude Ronja Jansen.
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- Ronja Jansen, Presidente GISO Svizzera, 076 675 12 23
- Andrea Farioli, GISO Ticino, 078 834 85 65