Con rammarico „l’alleanza contro la speculazione alimentare“ prende atto del no all’iniziativa popolare contro la speculazione sulle derrate alimentari: la Svizzera ha perso un’occasione nella lotta contro la fame e la povertà nei Paesi del sud del mondo. L’iniziativa è stata combattuta dalle associazioni economiche e politici della destra conservativa con falsità scandalose. L’alto tasso di sì del 40 percento mostra chiaramente come ci sia comunque necessità d’agire. Per quanto riguarda gli altri oggetti in votazione non possiamo dichiararci né pienamente soddisfatti né pienamente insoddisfatti.
L‘iniziativa popolare contro la speculazione alimentare sostenuta dalla GS Svizzera e da un’ampia alleanza è stata respinta alle urne, decisione di cui ci diciamo rammaricati. Il tasso d’approvazione del 40 percento è però indice della crescente contrarietà alla speculazione sulle derrate alimentari, al distaccamento dall’economia reale e alla dannosa speculazione borsistica. Nonostante i contrari all’iniziativa l’abbiano dipinta ingiustamente come troppo estremista, l’approvazione era comunque alta. La GS Svizzera si è rivelata nuovamente capace, dopo l’iniziativa 1:12, di riuscire a convincere molte persone del fronte borghese, tra cui in particolare esponenti dell’agricoltura svizzera. Questa votazione mostra inoltre come la tassazione sulle transazioni finanziarie da noi a lungo rivendicata (“Tobin Tax”) avrebbe buone possibilità in caso di votazione presso il popolo.
“La quantità di bugie che ci è stata presentate durante la campagna è scandalosa”, commenta il presidente della GS Svizzera Fabian Molina. “In particolare il Consigliere federale Schneider-Ammann sembrava poco competente e impreparato sul tema. Si spera che in futuro farà una figura migliore nella lotta all’acuta deindustrializzazione della Svizzera”.
La GSS chiede ora che il Consiglio federale attivi i limiti posizionali per contenere parzialmente la speculazione previsti nella Legge sull’infrastruttura finanziaria (LInFi) e voluti dal Parlamento, così che si faccia almeno un piccolo passo verso maggiore stabilità dei prezzi alimentari e si ascolti la crescente contrarietà nella popolazione.
Infine la GSS ha preso sul serio le promesse fatte durante la campagna dai partiti borghesi e dal Consiglio federale e si aspetta ora che seguano misure concrete in ambito dell’aiuto allo sviluppo per combattere la fame mondiale. I tagli radicali chiesti dalla commissione delle finanze del Consiglio Nazionale dall’ammontare di ben 1.3 miliardi di franchi non sembrano però andare in quella direzione. Abbiamo bisogno di aumentare i fondi per l’aiuto allo sviluppo, non di tagliarli! Questo sarebbe in totale contrapposizione con quanto promesso al popolo.
Iniziativa per l‘attuazione:
La GS Svizzera è particolarmente soddisfatta del respingimento dell’iniziativa UDC per l’attuazione: la mobilitazione dal centro nella società civile contro la minaccia di una giustizia a due misure è stata impressionante. La GS Svizzera si dice comunque preoccupata dai crescenti attacchi fascistoidi contro la democrazia e lo Stato di diritto. “L’ideologia di destra che incontra così facilmente terreno fertile è indice che qualcosa non funziona più. Dobbiamo impegnarci con tutte le nostre forze per fare sì che coloro che perdono nell’attuale sistema economico diventino dei vincitori, e non vittime facile per il populismo destroide” spiega Fabian Molina. La lotta contro la destra e per maggiore giustizia sociale durerà ancora a lungo ed è assoluta priorità per la GSS.
Raddoppio del Gottardo:
Con rammarico la GS Svizzera prende atto del SÌ alle urne per il raddoppio del Gottardo. I contrari hanno ora la responsabilità morale di mantenere le promesse fatte in campagna non aumentando la capacità e mantenendo solo una corsia aperta. La protezione delle alpi resta comunque ancorata nella Costituzione e non può venir sacrificata per gli interessi delle lobbies degli autotrasportatori.
Iniziativa del PPD:
La GS Svizzera prende atto con soddisfazione che l’iniziativa retrograda e discriminatoria del PPD è stata respinta. Il “no” apre ora la strada a una tassazione individuale più equa e al superamento del concetto obsoleto di matrimonio solo fra uomo e donna.
28.02.2016