L’alleanza contro lo Stato ficcanaso si dice fiduciosa dopo aver visionato i risultati del sondaggio odierno gfs, costatando che il 35% dell’elettorato svizzero rifiuta la nuova legge sulle attività informative (LAIn). Chiaramente essi non sono disposti a sacrificare la propria libertà e i propri diritti fondamentali per ampliare massicciamente la sorveglianza statale.
Oltre l’ 35% del popolo elvetico dice no alla LAIn, come mostrato dal sondaggio gfs pubblicato oggi. Elettori ben oltre il tipico spettro elettorale verde-rosso si oppongono all’aumento della sorveglianza statale e il cambio di paradigma nel lavoro dei servizi segreti.
L’alleanza contro lo Stato ficcanaso è felice di constatare che la politica del terrore e i puri simbolismi dei fautori delle legge ficcanasa non funzionano: lo scandalo delle schedature e i ripetuti scandali del lavoro insufficiente dei servizi informativi svizzeri hanno sollevato sfiducia giustificata nei confronti di questa istituzione poco trasparente.
La nuova legge non è solo inutile, ma addirittura pericolosa: lascia molte questioni irrisolte, tra cui la mancanza di controllo democratico sull’implementazione concreta, e minaccia così facendo lo Stato di diritto e la democrazia del nostro paese. La stretta cooperazione con servizi segreti stranieri rappresenta una chiara rottura con la tradizionale politica estera della Confederazione, portando la Svizzera da intermediare per la pace ad assumere un ruolo più attivo.
L’alleanza contro lo Stato ficcanaso è convinta che nelle prossime settimane riuscirà a convincere la maggioranza dei votanti dei pericoli che la LAIn porta con sé e promuovere invece una strategia a lungo termine e rispettosa della costituzionalità contro il terrorismo.
19.08.2016