Risoluzione approvata dell’assemblea annuale straordinaria della GISO Svizzera del 19 giugno 2022 a Berna
Nel 2022, la Svizzera è scivolata al 14° posto nella classifica globale della libertà di stampa, perdendo quattro posizioni rispetto agli anni precedenti.(1)
Uno dei motivi è il quadro legale. A febbraio, la legge sul segreto bancario svizzero è stata messa sotto esame a livello internazionale. In Svizzera i giornalisti rischiano fino a tre anni di carcere per aver pubblicato dati bancari. A causa di questa legge repressiva, i media svizzeri non hanno potuto partecipare alla ricerca internazionale sui "Suisse Secrets".(2) In Svizzera, quindi, viene praticata la censura per proteggere il capitale e gli affari sporchi.(3)
Un altro punto critico sono le ingiunzioni superprovvisorie,(4) che consentono a società o privati potenti e finanziariamente forti di impedire la pubblicazione di notizie sgradite ai media. Queste procedure comportano notevoli ritardi e costi per gli editori di media e possono ostacolare fortemente il lavoro dei media più critici.(5)
Il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati vogliono proporre prossimamente una revisione del Codice di procedura civile. Gli ostacoli per ordinare misure cautelari contro le notizie diffuse dai media verrebberoulteriormente abbassati. Ciò significherebbe un'ulteriore restrizione della libertà dei media.
Un altro tentativo di indebolire la diversità e la qualità dei media è l'iniziativa di dimezzamento del canone annunciata dall’UDC, che mira a dimezzare il canone Serafe e quindi i fondi per la SSR. La SSR, in quanto servizio mediatico pubblico, è in grado di fornire informazioni in modo indipendente e libero grazie alla sua indipendenza finanziaria da sponsor privati.
Negli ultimi anni si è intensificata la tendenza alla concentrazione dei maggiori giornali in poche case editrici e redazioni, e la diversità dei media svizzeri ne ha risentito notevolmente.(6) Il pacchetto di misure per i media avrebbe contrastato questa tendenza. I media avrebbero ricevuto maggiori risorse finanziarie, la diversità e la qualità dei media svizzeri sarebbero state rafforzate, ma la proposta è stata respinta alle urne.
Con questa risoluzione, la GISO Svizzera avanza le seguenti richieste:
- Rafforzamento della libertà di stampa: le notizie critiche non devono essere criminalizzate .
- Abolizione del segreto bancario - abrogazione dell'articolo 47 della legge bancaria.
- Nessun ulteriore inasprimento dell'articolo 266 del Codice di procedura civile
- Nessuna ulteriore riduzione degli investimenti statali nel servizio pubblico relativo all’informazione e ai media.
- Misure efficaci contro la concentrazione dei media tramite le grandi case mediatiche private#(7)
(1) https://rsf-ch.ch/de/classement-mondial-de-la-liberte-de-la-presse-2022-la-suisse-perd-quatre-places-2/
(2) Una raccolta di dati bancari trapelati che mostra come Credits Suisse abbia consapevolmente permesso a dittatori, criminali e altre personalità dubbie di avere conti sicuri in Svizzera.
(3) https://www.srf.ch/news/schweiz/suisse-secrets-roger-blum-wie-heikel-ist-das-bankengesetz-fuer-die-medien
(4) Provvedimento cautelare emesso dal tribunale senza sentire la controparte, con il quale, ad esempio, si può vietare una pubblicazione se c'è il rischio di un danno alla reputazione.
(6) Un'analisi più approfondita dell'interazione tra i capitali si trova nella nostra presa di posizione "Stop al dominio mediatico del capitale!” Il documento tratta anche della crescente concentrazione di potere in poche case mediatiche private svizzere e delle conseguenze che ne derivano.
(7) Abbiamo già illustrato come dovrebbero essere sviluppate concretamente queste misure nella nostra presa di posizione sul tema.