Per una Turchia solidale – No alla dittatura!

06.05.2017

Risoluzione adottata durante l'Assemblea de* delegat* del 6 maggio 2017 a Wohlen.

Il 16 aprile 2017 – a detta del Governo perlomeno – una maggioranza risicata della popolazione turca ha votato per la trasformazione del sistema politico in sistema presidenziale. I partiti d’opposizione denunciano brogli elettorali e chiedono un secondo conteggio dei voti. Ma non è solo da quella fatidica data che la Turchia sta assumendo connotati sempre più dittatoriali: Erdogan usa misure repressive nei confronti delle minoranze, tra cui la popolazione curda, imprigiona ingiustificatamente e tortura rappresentanti dell’opposizione e giornalisti, e porta avanti il conflitto in Siria.

I sostenitori del potere di Erdogan sono i governi neoliberali dell’Europa, i quali nonostante le sue politiche totalitarie non solo non intervengono, ma addirittura concludono negoziati con lui riguardo i rifugiati: un vergognoso accordo con l’obiettivo di limitare il numero di rifugiati che dalla Turchia entrano in Europa è stato firmato. Gli accordi con i regimi totalitari sono da rifiutare senza se e senza ma. Troppo a lungo l’UE voleva ammettere la Turchia quale membro e chiudeva quindi gli occhi di fronte all’imprigionamento di oppositori politici; troppo a lungo i governi europei non insistevano sul rispetto dei diritti umani da parte turca e non erano disposti a sostenere le persone in Turchia nella loro lotta contro un despota affamato di potere; troppo a lungo la Sinistra europea non era pronta a criticare il potente partito di Erdogan, l’AKP.

La Gioventù Socialista Svizzera rivendica quindi:

  • Il non riconoscimento del risultato della votazione in Turchia
  • Solidarietà con i politici curdi e i giornalisti imprigionati
  • Garantire il diritto d’asilo politici ai perseguitati turchi
  • Il divieto di forniture in Turchia di materiale bellico, di materiale per scopi militari particolari e di beni dual use, per esempio per tecnologie di sorveglianze
  • Che il Consiglio Federale si opponga a livello internazionale contro l’accordo sui rifugiati con la Turchia
  • Che i comuni, le città e i Cantoni in Svizzera accettino volontariamente più rifugiati, in particolare dalla Turchia