50 anni dopo la fine del programma «Kinder der Landstrasse»: riconoscere e sostenere la causa delle persone jenisch!

19.04.2023

Risoluzione adottato dell’assemblea annuale della GISO Svizzera del 18 e 19 febbraio 2023 a Berna.

Gli/le* jenisch sono il più grande gruppo etnico con uno stile di vita parzialmente nomade in Svizzera; altri gruppi sono le persone sinti* e le persone rom. La parola con la Z, spesso usata in passato per tutti e tre i gruppi, è rifiutata dalla comunità in quanto discriminatoria e quindi non viene più utilizzata.

Oggi in Svizzera vivono circa 35.000 persone di origine jenisch e si stima che altre 65.000 vivano in altre parti dell'Europa occidentale. Dal 1998 le persone jenisch sono riconosciute come minoranza nazionale in Svizzera. Questo non avviene ancora in nessun altro Paese.

Chiediamo che la Svizzera sia pioniera nel riconoscimento a livello europeo della minoranza jenisch.

Le persone jenisch sono spesso chiamate "nomadi". Tuttavia, solo il 10% circa conduce effettivamente uno stile di vita nomade, motivo per cui questo termine è rifiutato dalle persone interessate e non è più utilizzato dal governo federale. Le persone jenisch che ancora vivono come nomadi lavorano per lo più come affilatori/trici* di coltelli o commercianti di oggetti vecchi e cesti. Dalla primavera all'autunno viaggiano in gruppi in roulotte e si stabiliscono in siti di transito gestiti dalle autorità comunali e cantonali con infrastrutture minime. In inverno, di solito vivono in alloggi semplici installati in modo permanente o nella loro roulotte su una piazzola. La loro lingua, lo jenisch, è praticata solo oralmente.

Il razzismo, in particolare l'antiziganismo, è stato a lungo parte della vita quotidiana delle persone jenisch e delle persone sinti in Svizzera. Soprattutto prima dello sviluppo delle vie di comunicazione, queste persone erano importanti per rifornire le zone rurali di beni, servizi e cultura. Questa dipendenza e il diverso stile di vita portarono a una grande diffidenza tra la popolazione insediata. Gli stereotipi antiziganisti si diffusero e sono ancora oggi radicati nella società.

Anche la repressione da parte dello Stato è da tempo un problema. Soprattutto con l'emergere del moderno Stato borghese, le popolazioni nomadi erano una spina nel fianco dello Stato, perché sfuggivano al suo controllo a causa della mancanza di un luogo di residenza fisso.

La repressione raggiunse il suo apice nel XX secolo: tra il 1926 e il 1973 si cercò di rieducare la popolazione jenisch e di allontanarla da casa in un tentativo di genocidio. L'organizzazione "Kinder der Landstrasse" (“Bambin* della strada”), camuffata da organizzazione di aiuto ai/alle* bambin*, è stata fondata dalla fondazione "Pro Juventute" e sostenuta dallo Stato. L'obiettivo era quello di sradicare lo stile di vita nomade e di "fondere gradualmente le famiglie itineranti in quelle stanziali".

Circa 800 bambin* sono stat* sottratt* ai propri genitori/trici* e internat* in case e istituti o affidati a famiglie straniere. I gruppi di popolazione colpiti, alcuni dei quali definiti in modo molto arbitrario, sono stati costantemente perseguitati con l'aiuto delle autorità e con il permesso politico. Per paura di essere privati dei/delle* propr* figli*, jenisch e sinti sono stat* costrett* a rinunciare alle cure mediche alla nascita e a nascondere i/le* propr* bambin*. Le teorie razziste sull'ereditarietà degli stereotipi negativi hanno portato persino alla sterilizzazione forzata delle donne*.

Fu solo grazie alla combattività delle persone jenisch e alla fermezza del direttore del Beobachter che le autorità e la Pro Juventute subirono pressioni per porre fine agli sforzi genocidi. All'inizio del 1973, esattamente 50 anni fa, il programma "Kinder der Landstrasse" fu sciolto. Solo negli anni Ottanta la Svizzera cominciò a fare i conti con la situazione e si scusò per la prima volta nel 1986. Le azioni dell'associazione "Kinder der Landstrasse" non sono ancora state ufficialmente riconosciute come tentativi di genocidio o perseguite.

Chiediamo l'avvio di un procedimento penale per genocidio.

Nel 2016, il Parlamento ha finalmente approvato una legge federale per affrontare le misure forzate e i collocamenti fuori casa. 300 milioni di franchi svizzeri sono stati stanziati come risarcimento per le persone colpite, che avranno anche accesso ai documenti che li/le* interessano. Le misure forzate devono essere indagate a fondo.

Si tratta di un passo nella giusta direzione, ma c'è ancora molto da fare. I tentativi di genocidio hanno interrotto la tradizione linguistica degli jenisch e la trasmissione di antiche tradizioni. Per questo motivo, alcune tradizioni devono essere imparate di nuovo.

Chiediamo la protezione e la conservazione della lingua jenisch

Il Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione della discriminazione razziale (CERD) vede la necessità di agire. Per quanto riguarda la situazione di jenisch, sinti e rom, il CERD ha invitato la Svizzera a intensificare gli sforzi per l'accesso all'istruzione e per la conservazione della loro lingua e del loro stile di vita. A livello giuridico, le loro preoccupazioni devono essere prese in considerazione, soprattutto per quanto riguarda l'istruzione e la pianificazione territoriale.

Chiediamo maggiore sostegno e protezione legale per jenisch, sinti e rom.

Oggi in Svizzera ci sono in totale 47 luoghi di stazionamento e luoghi di transito. Secondo uno studio, sono necessari altri 90 siti. I siti esistenti sono spesso poco attrezzati, offrono pochi posti auto o troppo cari, sono mal progettati e non sono aperti tutto l'anno. Sempre più spesso vengono vietati i fuochi all’aperto, culturalmente significativi.

Oltre alla mancanza di strutture, i gruppi itineranti continuano a lottare con la repressione dello Stato. La videosorveglianza dei siti, i controlli regolari della polizia e le lunghe procedure di registrazione ostacolano lo stile di vita nomade.

Chiediamo la fine della repressione e della sorveglianza nei luoghi di sosta e di transito.

Un esempio positivo è il sito di Rania vicino a Zillis, gestito dalla "Radgenossenschaft der Landstrasse" sotto la propria responsabilità. Combina un'area di parcheggio e transito con un campeggio pubblico. Con un programma culturale regolare, è diventato un luogo di incontro tra viaggiatori/trici* e persone sedentarie.

Chiediamo più spazi autogestiti in tutta la Svizzera.

Dal punto di vista sociale, jenisch, sinti e rom soffrono ancora oggi di discriminazioni antiziganiste. Ciò è dimostrato, tra l'altro, dal notevole aumento dell'uso dispregiativo e razzista della parola "Z". I politici dell’UDC, in particolare, si agitano regolarmente contro jenisch, sinti e rom*, oltre che contro le persone nomadi in generale. In diversi casi sono stat* condannat* per discriminazione razziale.

Nell'istruzione scolastica generale, i gruppi etnici itineranti non sono menzionati o sono solo accennati. Un esame più approfondito della loro storia porterebbe allo smantellamento degli stereotipi antiziganisti e a un maggiore riconoscimento sociale.

Chiediamo un lavoro educativo nelle scuole su jenisch, sinti e rom, così come sul tentato genocidio.

Non va dimenticata la maggioranza jenisch insediata. Le ricerche su di loro sono ancora meno numerose di quelle sulla popolazione nomade e le informazioni sono quasi inesistenti. Tuttavia, dagli studi esistenti emerge chiaramente che jenisch, sinti e i rom insediati sono socialmente ed economicamente emarginat*. Povertà, deficit educativo e di opportunità in generale sono comuni.

Chiediamo uno studio sulla situazione di jenisch, sinti e rom insediati e un maggiore sostegno sistemico.

Lottiamo insieme e in solidarietà con tutte le minoranze contro ogni discriminazione!

Fonti:

https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/008247/2010-03-08//

https://www.stiftung-fahrende.ch

https://www.gfbv.ch/de/medien/medienmitteilungen/bundesgerichtsurteil-svp-rassismus/

https://www.gfbv.ch/de/medien/medienmitteilungen/wir-sind-gegen-das-wort-zigeuner/

https://www.bsr-mvs.ch

https://www.bak.admin.ch/bak/de/home/sprachen-und-gesellschaft/jenische-und-sinti-als-nationale-minderheit/weiterfuehrende-informationen.html#-1943730174

https://www.beobachter.ch/administrativ-versorgte/kindeswegnahmen-durch-pro-juventute-erfullt-tatbestand-des-volkermords-365889#capus

https://www.radgenossenschaft.ch/